Il Parlamento peruviano respinge l'ipotesi di elezioni anticipate

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Di Gianluca Martucci
Il Parlamento peruviano respinge la proposta di elezioni anticipate
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Il parlamento peruviano ha respinto la proposta della presidente in carica Dina Boluarte di anticipare per la seconda volta le elezioni previste inizialmente nel 2026 e programmate attualmente per aprile 2024. La maggioranza di 87 voti utile a dare il via libera all'iniziativa non è stata raggiunta a causa dell'ancora forte schieramento di 65 deputati che si oppongono ai 45 favorevoli.

Il punto della discordia resta accoppiare alle nuove elezioni generali la formazione di un'assemblea costituente per l'abrogazione della Costituzione del 1993 introdotta dal presidente Alberto Fujimori. Su richiesta di un gruppo di parlamentari la questione verrà ridiscussa lunedì 30 gennaio, ma il Paese è nel pieno di un'ondata di disordini che hanno portato in sette settimane alla morte di 46 persone.

Dal 7 dicembre, quando il presidente Pedro Castillo è stato arrestato dopo aver tentato di sciogliere il Parlamento e governare per decreto, i suoi sostenitori hanno eretto blocchi stradali sulle autostrade, causando la carenza di cibo, carburante e altri beni di prima necessità nel Paese. L'ex vicepresidente Boluarte ha preso il suo posto, ma il suo operato non ha contribuito a cambiare la situazione.

Giovedì 26 gennaio il traffico è stato bloccato in otto delle 25 regioni del Perù, e questo ha complicato l'accesso alle cure mediche in alcune aree, con l'impossibilità per i medici di accedere ai medicinali necessari e per diversi bambini in condizioni critiche di riuscire a salvarsi in tempo per i loro problemi di salute.