Le folle andine, scese a Lima dopo la cacciata del presidente eletto Castillo, chiedono le dimissioni della presidente che ha fatto incarcerare Castillo il 7 dicembre accusandolo di colpo di stato
Ancora scontri fra manifestanti e polizia nella capitale del Perù. La piazza vuole le dimissioni della presidente Dina Boluarte. Migliaia di persone provenienti dalle regioni andine del Perù, hanno marciato nel centro di Lima gridando "Dina assassina", incolpandola per i 46 manifestanti uccisi da quando è scoppiata la sommossa.
Tentativo di ricucitura
Nell'ora più buia la presidente ha parlato davanti alla stampa estera e al Paese dicendo che dal primo momento in cui ha assunto la reggenza ha chiesto una tregua al parlamento e adesso..."Chiedo alla mia amata Patria una tregua nazionale per consentire l'instaurazione del dialogo, per fissare l'agenda per ogni regione e sviluppare le nostre città", ha detto.
Peruviani infuriati
Molti peruviani sono furiosi per la cacciata dal 7 dicembre dell'allora presidente Pedro Castillo, arrestato dopo aver tentato di sciogliere il Congresso e governare per decreto. Castillo, che ha radici indigene, rappresentava i loro interessi piuttosto che quelli delle élite di Lima. La polizia antisommossa nella capitale del Perù Lima usa gas lacrimogeni contro i manifestanti che chiedono le dimissioni di Boluarte. Le proteste sono scoppiate quasi immediatamente, in gran parte alimentate dalla rabbia nelle regioni rurali povere del sud. Boluarte visibilmente emozionata si è scusata più volte per le persone uccise nelle proteste, ma ha escluso le dimissioni.