Israele, per il nuovo governo di Netanyahu "la priorità è fermare l'Iran"

In Israele nasce il sesto governo Nentanyahu, un nuovo esecutivo di coalizione tra il Likud e vari partiti ortodossi e di estrema destra.
E se molte voci, In Israele e all'estero, esprimono preoccupazione per il futuro del rapporto tra Tel Aviv e Ramallah, la prima delle priorità del governo rimane però la lotta al nucleare iraniano.
"Prima di tutto dobbiamo fermare l'Iran. È una questione di vita o di morte, si tratta della nostra esistenza e della nostra sicurezza", ha martellato Netanyahu. "In secondo luogo dobbiamo riportare ordine e sicurezza nelllo Stato di Israele. Dobbiamo occuparci anche del carovita e della crisi del mercato immobiliare. Infine, e credo che anche questo sia possibile, dobbiamo cercare la pace".
Rischi di tensione con i Palestinesi
Da Ramallah, però, arrivano parole di preoccupazione: "il nuovo governo israeliano rappresenta un pericolo per i palestinesi", ha dichiarato Mohammed al-Alul, il vice di Abu Mazen nella direzione di al-Fatah. "È il governo più di destra e fascista mai visto finora. Rappresenta un pericolo per Gerusalemme, per la moschea al-Aqsa, per i nostri figli e per il nostro futuro".
Il nuovo esecutivo israeliano non sembra infatti escludere un'accelerazione dell'insediamenteo ebraico in Cisgiordania. "Il popolo ebraico - afferma un documento del nuovo governo - ha un diritto esclusivo ed inalienabile su tutte le aree della Terra d'Israele".