Per la formazione del governo - che dispone di 64 seggi sui 120 della Knesset - Netanyahu ha dovuto mediare su alcuni ministeri-chiavi per i suoi alleati: a Itamar Ben-Gvir andrà il ministero della Pubblica Sicurezza, a Aryeh Deri gli Interni e a Belazel Smotrich le politiche per la Cisgiordania
50 giorni dopo la vittoria elettorale del 1° novembre e 12 minuti prima della scadenza della mezzanotte scorsa del suo mandato esplorativo, Benjamin Netanyahu ha telefonato al presidente israeliano Isaac Herzog per comunicargli che - dopo aver ricevuto l'incarico - ora è in grado di formare il nuovo governo.
A 73 anni, per la sesta volta - e nonostante il processo a suo carico per corruzione, frode e abuso di potere - Netanyahu torna ad essere capo del governo israeliano, il più a destra mai visto finora.
Durante la telefonata al presidente Herzog, ha detto Netanyahu:
"Volevo farle sapere che, grazie all'enorme sostegno pubblico che abbiamo ricevuto durante le elezioni, sono in grado di formare un governo che si prenderà cura di tutti i cittadini di Israele e intendo, ovviamente, insediarlo al più presto".
Il giuramento dell'esecutivo è previsto entro il 2 gennaio.
Formato da Likud (il partito di Netanyahu), destra radicale (i movimenti guidati dai leader Itamar Ben-Gvir, Belazel Smotrich e Yoav Maoz) e due partiti religiosi (Shas e Torah Unita), per la formazione del governo - che dispone di 64 seggi sui 120 della Knesset, il Parlamento - Netanyahu ha dovuto mediare su alcuni ministeri-chiavi per i suoi alleati: a Itamar Ben-Gvir (Potenza Ebraica) andrà il ministero della Pubblica Sicurezza, al leader religioso Aryeh Deri (Shas) gli Interni e a Belazel Smotrich (Sionismo Religioso) il ministero delle politiche per la CisgiordanIa.