Zelensky al Congresso americano: "Grazie, Stati Uniti". E ora attende i Patriot

Un'autentica ovazione per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Congresso degli Stati Uniti, dove ieri (mercoledì 21 dicembre) ha tenuto un discorso in una sessione congiunta di Camera e Senato.
Con questo suo primo viaggio all'estero dall'inizio della guerra, Zelensky - tra l'altro - ha voluto smentire i tentativi russi di dimostrare che i rapporti tra Usa e Ucraina si stanno "raffreddando".
Zelensky ha colto l'occasione per spiegare quella che, a suo dire, è la reale situazione in Ucraina.
Zelensky ha consegnato una bandiera dell'Ucraina, che sventolava a Bakhmut, con le firme delle truppe di Kiev, alla presidente della Camera, Nancy Pelosi, e alla vicepresidente americana Kamala Harris.
Gli applausi scroscianti hanno coperto anche i mugugni di più di un repubblicano su quello che viene definito "un assegno in bianco" da parte dei Democratici per il finanziamento della guerra contro la Russia.
In precedenza, era stato il presidente Joe Biden ad accogliere Zelensky alla Casa Bianca: il presidente ucraino ha espresso la sua gratitudine per il sostegno di Washington e del popolo americano.
È stato ricompensato con 1,85 miliardi di nuovi aiuti militari - che il Congresso deve approvare - e con l'impegno ad aiutare l'Ucraina a perseguire una "pace giusta".
Parte dell'ultimo pacchetto militare americano è l'ambitissima batteria di missili Patriot, il più avanzato sistema missilistico terra-aria che l'Occidente abbia mai offerto all'Ucraina.
Da Mosca è subito giunto un pericoloso avvertimento: questo è un segnale di escalation.
Secondo i media americani, infine, Zelensky - nonostante la complicata operazione di intelligence per il suo viaggio negli Stati Uniti - potrebbe presto visitare il Regno Unito e, forse, Francia e Germania.