L'Opec+ mantiene invariata la produzione di petrolio fino al 2023

L'Opec+ mantiene invariata la politica sulla produzione di petrolio
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La decisione è arrivata a poche ore dall'attivazione del tetto al prezzo del petrolio russo voluto dai Paesi del G7 e Australia

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I Paesi esportatori di petrolio dell'OPEC e i suoi alleati (il formato "OPEC+"), tra cui c'è la Russia, hanno deciso di mantenere invariata l'attuale politica di riduzione della produzione di petrolio. L'annuncio è arriva poche ore prima dell'entrata in vigore delle nuove sanzioni occidentali sulle esportazioni di greggio russo. L'offerta continuerà a essere limitata a 2 milioni di barili al giorno e durerà fino alla fine del 2023. Il gruppo, hanno dichiarato i grandi Paesi esportatori, è pronto a riunirsi in qualsiasi momento per "affrontare gli sviluppi del mercato, se necessario".

Il taglio del 2% dell'offerta globale di petrolio, il più consistente adottato dal gruppo dall'aprile del 2020, ha portato la quantità estratta a 41,85 milioni di barili al giorno, una quota che però esclude le estrazioni di Paesi partner dell'OPEC come Venezuela, Iran e Libia, che sono esenti dall'impegno di limitare la loro produzione a causa del declino involontario provocate alla loro industria petrolifera dai conflitti interni.

Il governo statunitense ha accusato l'Arabia Saudita di essersi allineata con la Russia nella rappresaglia di Mosca contro le sanzioni applicate per l'invasione dell'Ucraina e ha definito la decisione "sbagliata", sia per il suo impatto sulla ripresa economica globale e sia per aver ostacolato l'efficacia della risposta dell'Occidente all'aggressione del Cremlino.

L'impatto della misura è ancora da vedere, in quanto suscita aspettative di riduzione dei prezzi dell'energia, ma anche timori di scarsità e di un ulteriore aumento dei prezzi del carburante. Un'altra incognita che potrebbe influenzare la domanda di petrolio è il recente allentamento delle misure anti-Covid in diverse città cinesi in corso dopo le forti proteste della popolazione contro le rigide restrizioni.

Allo stesso tempo non si conosce l'effetto del rilascio di barili dalle riserve strategiche statunitensi deciso da Washington. All'incertezza generale contribuisce anche la decisione senza precedenti presa venerdì dall'UE e dai Paesi del G7, insieme all'Australia, di limitare il prezzo del greggio russo a un massimo di 60 dollari al barile. Il Cremlino ha assicurato che taglierà le vendite alle nazioni che applicano tale limite.

La prossima conferenza ordinaria dell'OPEC+ è stata convocata per il 4 giugno 2023, anche se il comitato di controllo interno, che si riunisce ogni due mesi, può convocare una riunione straordinaria in qualsiasi momento.

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