A Shanghai, la Polizia è stata filmata mentre controllava i telefoni delle persone alla ricerca di immagini di proteste
Scontri a Shanghai tra la Polizia e le centinaia di manifestanti scesi in piazza per protestare contro il duro lockdown imposti dalle autorità cinesi per arginare la ridiffusione del Covid.
La rabbia e le proteste contro le severe restrizioni sono divampate per il terzo giorno consecutivo: i manifestanti esibiscono fogli bianchi con i quali nascondono anche la loro identità.
La risposta della Cina alle proteste anti-lockdown cambia marcia, con un aumento dei pattugliamenti per le strade e altre misure preventive.
La repressione di Pechino ha ora dimensioni internazionali: dopo che un giornalista della BBC è stato arrestato, un secondo reporter occidentale è stato brevemente detenuto.
Il corrispondente della TV svizzera Michael Peuker, interrogato dopo aver presentato un servizio in diretta sulle manifestazioni, è stato rilasciato poco tempo dopo.
L'arte dell'arrangiarsi
Fogli bianchi, equazioni matematiche, discorsi ufficiali dei dirigenti comunisti (come quelli del passato, come il padre di Xi), parole innocue ripetute decine di volte nei post sui social: così i cinesi si ingegnano con sofisticati trucchetti per schivare la censura online durante le proteste.
Gli attivisti gridavano contro il partito comunista e il suo capo di Stato Xi Jinping: "Vogliamo i diritti umani fondamentali, vogliamo la nostra libertà, vogliamo liberare il nostro Paese da queste norme ingiuste e assurde, abbiamo bisogno di costituzionalità!”.
Si infiammano diverse città
La rabbia e le proteste contro le severe restrizioni si sono estese a Pechino, Wuhan e Chengdu.
Nel frattempo le infezioni da coronavirus in Cina sono aumentate vertiginosamente negli ultimi giorni, con quasi altri 40.000 nuovi casi di Covid in 24 ore, che hanno innescato ulteriori blocchi.
A fungere da detonatore, la morte di 10 persone a Urumqi a causa dei ritardi nei soccorsi per le regole anti-Covid.