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Ucraina, ha ragione Trump a dire che se il prezzo del petrolio diminuisse finirebbe la guerra?

Donald Trump in collegamento al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, 23 gennaio 2025
Donald Trump in collegamento al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, 23 gennaio 2025 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di David O'Sullivan & Maria Michela D'Alessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nel suo discorso al World Economic Forum il presidente degli Stati Uniti si è impegnato ad esercitare pressioni sull'Opec, sostenendo che un calo del prezzo del petrolio porrebbe fine all'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia. Quanto è plausibile?

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"Se il prezzo del petrolio scende, la guerra Russia-Ucraina finisce immediatamente", ha dichiarato Donald Trump giovedì in collegamento al World Economic Forum di Davos convinto che il conflitto in corso da quasi tre anni si chiuderebbe se il prezzo del petrolio calasse.

Nel suo quarto giorno da presidente Usa, rivolgendosi ai leader mondiali, Trump ha aggiunto che avrebbe chiesto all'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (Opec) di abbassare il prezzo del petrolio, affermando che avrebbe messo fine all'invasione su larga scala della Russia in Ucraina "immediatamente".

"In questo momento il prezzo del petrolio è abbastanza alto da far continuare la guerra", ha aggiunto.

Cos'è l'Opec e come influenza i prezzi del petrolio

L'Opec è un insieme di alcuni degli Stati che producono ed esportano più petrolio a livello mondiale, è composta da 12 Paesi ricchi dell'oro nero, tra cui Iraq, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che insieme rappresentano circa il 40 per cento dell'offerta globale di petrolio.

L'Opec stima che i suoi Paesi membri detengano circa l'80 per cento delle riserve petrolifere mondiali.

A causa della sua ampia quota di mercato, le decisioni prese dall'Opec possono influenzare i prezzi globali del petrolio e i suoi membri si incontrano regolarmente per decidere quanto petrolio vendere sui mercati globali.

Di conseguenza, quando riducono l'offerta in risposta al calo della domanda, i prezzi del greggio tendono a salire. Scendono quando il gruppo decide di fornire più petrolio al mercato.

L'Organizzazione sta attualmente tagliando la produzione di 5,86 milioni di barili al giorno, pari a circa il 5,7 per cento della domanda globale. I tagli includono 3,66 milioni di barili al giorno da parte dei membri dell'Opec fino alla fine del 2024, ulteriori 2,2 milioni di barili al giorno di tagli da parte di alcuni membri scadranno alla fine di giugno.

Quanto è plausibile l'affermazione di Trump

Trump si è impegnato a fare pressione sull'Arabia Saudita e sull'Opec per abbassare i prezzi del petrolio, suggerendo che le misure economiche, piuttosto che gli aiuti militari, potrebbero essere la chiave per porre fine al conflitto.

La plausibilità di quanto detto da Trump non è però chiara: prezzi del petrolio globali più bassi esaurirebbero effettivamente la principale fonte di entrate della Russia che usa per finanziare la sua guerra in Ucraina.

La Russia ha però resistito a una moltitudine di sanzioni statunitensi ed europee dall'inizio dell'invasione. Una recente analisi pubblicata su Foreign Policy ha inoltre suggerito che qualsiasi effetto richiederebbe probabilmente mesi per ostacolare significativamente la macchina da guerra del Cremlino.

Ad ogni modo l'Iran, sia membro dell'Opec che alleato della Russia, potrebbe opporsi al piano proposto da Trump.

Altro elemento che potrebbe potenzialmente far scendere i prezzi globali e mettere sotto pressione la Russia, è infine la proposta di Trump di aprire la stagione delle trivellazioni per il petrolio e il gas nazionali, che finora ha riscosso tuttavia reazioni tiepide in patria.

Dopo il discorso del tycoon a Davos, l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che le risorse energetiche, in particolare il petrolio, sono tra gli strumenti più critici per costringere la Russia a cercare la pace.

"La chiave è mantenere lo slancio e fare pressione sulla Russia, l'unica entità che vuole questa guerra e che è colpevole di questa guerra - ha sottolineato Zelensky -. È la Russia che sta cercando di prolungare l'aggressione e l'occupazione. Naturalmente, le risorse energetiche, e in particolare il petrolio, sono una delle chiavi più importanti per la pace, per la vera sicurezza".

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