Colpite le infrastrutture civili, a Kiev l'80% della città è senz'acqua. Abitanti in fila davanti alle fontane nei parchi
Colpite le infrastrutture civili in Ucraina, bersaglio di una nuova pioggia di missili russi. Quasi l'80 per cento degli abitanti di Kiev è senza acqua corrente. La vita quotidiana della popolazione sta diventando sempre più difficile come raccontano uomini e donne in fila davanti a una fontana nel parco.
"Le autorità locali ci hanno informato che sulla riva sinistra l'acqua sarebbe tornata, e parzialmente sulla riva destra. Non so se sia così, ma siamo venuti qui per fare rifornimento e stiamo aspettando in coda per avere l'acqua potabile: noi e i bambini, ne abbiamo bisogno", racconta Tamara, da due anni nella capitale del paese. Mila Ryabova, traduttrice di professione, guarda il padre di suo figlio e spiega: "Non ne abbiamo ancora parlato, ma siamo preoccupati e stiamo valutando la possibilità di trasferirci all'estero. A Kiev ci aspetta un inverno freddo, potremmo non avere elettricità e riscaldamento. Una condizione difficile da gestire, soprattutto con un bambino piccolo".
Il rapporto giornaliero di guerra diramato dal ministero russo della Difesa segnala che "tutti gli attacchi hanno centrato l'obiettivo". L'esercito ucraino risponde invece che 44 dei 50 missili lanciati dalla Russia sono stati abbattuti, uno è caduto in territorio moldavo. Ma, al di là dell'esito degli ultimi combattimenti, la situazione resta critica e una nuova fila di rifugiati si profila all'orizzonte in Europa: questa volta non saranno né i più giovani né i più ricchi.