I sondaggi danno Lula, leader della sinistra, ancora in leggero vantaggio (52%) contro il 48% del presidente in carica Bolsonaro. Ma già al primo turno i sondaggi brasiliani hanno dimostrato la loro inaffidabilità. Sarà una sfida all'ultimo voto, per la guida del Paese più grande dell'America Latina
Il testa a testa è stato serrato fino all'ultima scheda. Con il 96% delle schede scrutinate il candidato del partito dei lavoratori ed ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha vinto con il 50,75% dei voti rispetto al 49,25% ottenuto dal presidente in carica Jair Bolsonaro.
L'istituto demoscopico brasiliano Datafolha ha assegnato la vittoria a Lula, che secondo le stime ha vinto di circa 1,6 milioni di voti di vantaggio su Bolsonaro.
Le urne per i 156 elettori si sono chiuse alle 22 italiane (alle 17 locali)..
Per mesi, è sembrato che da Silva fosse destinato a una facile vittoria. L'ex presidente ha fatto leva sui successi conseguiti durante il suo governo durato dal 2003 al 2010, quando l'economia brasiliana era in piena espansione e il welfare aiutava decine di milioni di persone a entrare nella classe media.
Al primo turno da Silva ha vinto il primo turno del 2 ottobre con il 48% dei voti. Arrivato secondo con il 43%, Bolsonaro ha dimostrato che i sondaggi d'opinione hanno sottovalutato in modo significativo la sua popolarità. Molti brasiliani sostengono la difesa dei valori sociali conservatori da parte di Bolsonaro.
Sondaggi affidabili?
Il suo leggero vantaggio si è, però, assottigliato alla vigilia del voto, con il 52% di sostegno degli elettori per Lula contro il 48% di Bolsonaro, secondo un sondaggio pubblicato sabato dall'istituto Datafolha.
Il precedente sondaggio, di giovedì, li dava rispettivamente al 53% e al 47%.
Il margine di errore è di circa il 2%.
Ma i sondaggi brasiliani hanno dato segno di inaffidabilità già alle elezioni del 2 ottobre, quando avevano previsto una successo immediato di Lula, già al primo turno, con oltre 14 punti di vantaggio. E, invece, è andata diversamente...
"Riporteremo il Brasile alla normalità", ha dichiarato Lula, 76enne leader della sinistra, nel suo ultimo comizio prima del voto, a San Paolo.
Il presidente Bolsonaro, 67 anni, lontane origini toscane, ha concluso il suo tour elettorale con un raduno motociclistico a Belo Horizonte.
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, con una maglietta gialla e la scritta Brasil, ha votato in una seggio di Rio de Janeiro.
Dopo il voto, Bolsonaro ha dichiarato: "Mi aspetto la vittoria, per il bene del Brasile".
Vestito con una camicia bianca, Lula ha votato a San Paolo. Il leader del Partito del Lavoratori è stato acclamato dai suoi sostenitori fuori dal seggio.
Oltre al capo dello Stato, gli elettori brasiliani scelgono anche 12 nuovi governatori, una disputa che riproduce in larga parte la polarizzazione che segna la corsa per Palazzo Planalto, sede del governo.
Nello Stato di San Paolo, ad esempio, la sfida è tra due ex ministri dei governi di Lula e Bolsonaro: Tarcísio de Freitas (Repubblicani), già responsabile delle Infrastrutture, e Fernando Haddad (Pt), già alla guida dell'Istruzione.
Sfida (ideologica) all'ultimo voto
Per i brasiliani, le questioni della povertà, della fame, della corruzione, della sicurezza e dei valori tradizionali (Dio, Patria, Famiglia) restano al primo posto delle loro preoccupazioni.
Ma al di là dei temi caldi, come l'economia (dove Lula fa valere la forte crescita durante la sua presidenza) e lo sfruttament della foresta amazzonica voluto da Bolsonaro, la campagna elettorale è stata caratterizzata da una forte contrapposizione ideologica: comunque sia, ne uscirà un Brasile profondamente diviso.