La Cina lancia la più grande esercitazione di sempre al largo di Taiwan

la più grande esercitazione mai lanciata da Pechino nel mare attorno a Taiwan è appena partita
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Anche dopo la ripartenza della speaker della Camera statunitense, Nancy Pelosi, l'escalation non si arresta: test missilistici e traffico aereo bloccato

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Anche dopo la ripartenza di Nancy Pelosi, l'escalation non si ferma: Pechino ha appena dato il via alla più grande esercitazione militare mai lanciata attorno a Taiwan.

L'isola è stata praticamente circondata dalle forze aeree e navali cinesi, che ora condurranno manovre e test missilistici. 

Per i prossimi tre giorni, il traffico aereo e marittimo sarà di fatto bloccato sull'isola, che Pechino considera una provincia separatista.

Un'iniziativa "necessaria" secondo Pechino, furiosa per la visita della presidente della Camera statunitense definita una gravissima provocazione tesa a minare il "principio della Cina unica", come ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying.

"Le esercitazioni militari condotte dall'esercito cinese nel mare vicino a Taiwan - ha detto Chunying - sono una misura necessaria e giusta per proteggere risolutamente la sovranità nazionale e l'integrità territoriale in risposta alle grandi mosse provocatorie di alcuni politici statunitensi e delle forze indipendentiste di Taiwan". "

Da Taiwan Nancy Pelosi è ripartita mercoledì, ma la tensione continua a crescere insieme ai timori di una ulteriore risposta della Cina.

I ministri degli Esteri dei Paesi del G7 hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui affermano che l'escalation cinese rischia di destabilizzare la regione, e che la visita della speaker della Camera statunitense "non può essere considerata una valida ragione".

La Casa Bianca ha poi ribadito che il viaggio non ha cambiato nulla di sostanziale negli equilibri della regione.

"Non c'è motivo per Pechino di trasformare questa visita, che è coerente con la politica statunitense di lunga data, in una sorta di crisi" ha detto l'addetta stampa Karine Jean-Pierre. "Non c'è motivo di farlo. Siamo stati molto chiari: non c'è alcun cambiamento nella nostra politica di una sola Cina, guidata dal Taiwan Relations Act del 1979. Questo non è cambiato".

Incontro Borrell-Blinken

In una riunione collaterale, il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha avuto un colloquio con il segretario di Stato americano, Anthony Blinken.

Borrell ha affermato che le forti relazioni degli alleati occidentali sono rimaste importanti, alla luce delle recenti tensioni con la Cina. 

L'esperto risponde

"Le esercitazioni militari cinesi - dice ai microfoni di Euronews Alessio Patalano, Dipartimento Studi bellici, Kings College London - sono progettate per incutere paura nel cuore dei taiwanesi, per rendere questa idea che la riunificazione è inevitabile.

Tuttavia, è una cosa diversa dire che tutto questo rappresenta le fasi preliminari di un'invasione: se durassero più a lungo, alcune delle aree dove atterrano i missili si trovano fuori dai principali porti di Taiwan, il che potrebbe creare notevoli disagi alle spedizioni e all'economia taiwanese".

Nel frattempo, anche ad Hong Kong diversi manifestanti filo cinesi hanno inscenato una manifestazione davanti al Consolato statunitense.

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