Il ministero della Difesa cinese ha parlato di una serie di operazioni militari mirate per "salvaguardare la sovranità nazionale" in risposta alla visita della speaker della camera americana, Nancy Pelosi, a Taipei
La speaker della camera americana, Nancy Pelosi, è arrivata a Taipei per un viaggio che Pechino vede come una provocazione.
È arrivata dalla Malesia, missione blindata, massime le misure di sicurezza.
A far aumentare le tensioni un allarme bomba all'aeroporto internazionale di Taoyuan anche se la speaker era attesa a quello di Songshan.
Per la Cina gli Usa "tradiscono" su Taiwan
Il ministro degli Esteri Wang Yi, in una nota, ha detto che alcuni politici "si preoccupano solo dei propri interessi, giocano apertamente con il fuoco su Taiwan e diventano nemici di 1,4 miliardi di cinesi e non finiranno mai bene".
Pelosi e la delegazione del Congresso che l'ha accompagnata hanno dichiarato martedì in un comunicato che la visita "onora l'impegno incrollabile dell'America a sostenere la viva democrazia di Taiwan".
"Le nostre discussioni con la leadership di Taiwan si concentreranno sul riaffermare il nostro sostegno al nostro partner e sulla promozione dei nostri interessi comuni, tra cui il progresso di una regione indo-pacifica libera e aperta - si legge nella nota - La solidarietà dell'America con i 23 milioni di abitanti di Taiwan è più importante che mai oggi che il mondo si trova a dover scegliere tra autocrazia e democrazia".
Una tappa non prevista
La tappa di Pelosi a Taiwan non era prevista nell'itinerario della sua visita congressuale in Asia, ma se ne era parlato per settimane nella fase di preparazione del viaggio.
Lunedì, Pechino aveva messo in guardia Washington sul "grave impatto politico" della visita di Pelosi, affermando che le forze armate cinesi "non staranno a guardare" in caso la Cina ritenga che la sua "sovranità e integrità territoriale" siano minacciate.
"Non c'è motivo per Pechino di trasformare la visita, coerente con la politica statunitense di lunga data, in una sorta di crisi o di usarla come pretesto per aumentare l'attività militare aggressiva all'interno o intorno allo stretto di Taiwan", ha dichiarato, sempre lunedì, ai giornalisti il coordinatore strategico del Consiglio di sicurezza nazionale per le comunicazion,i John Kirby.
La questione di Taiwan rimane tra le più controverse nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina. Biden e il suo omologo cinese, Xi Jinping, ne hanno discusso a lungo durante una telefonata della scorsa settimana durata più di due ore.