i manifestanti chiedono le dimissioni del governo, ritenuto responsabile dello stallo nell'adesione all'UE
PUBBLICITÀMigliaia di persone si sono radunate sabato davanti agli uffici governativi di Skopje per protestare contro una proposta francese volta a risolvere la controversia tra la Macedonia settentrionale e la Bulgaria.
I manifestanti hanno sventolato bandiere e acceso fuochi, chiedendo al governo di dimettersi per lo stallo con Sofia.
La protesta si è conclusa pacificamente, ma ne è stata programmata un'altra per domenica.
La disputa sta bloccando i colloqui di adesione del Paese all'Unione Europea. Il governo afferma che la proposta francese è una "base solida", ma il principale partito di opposizione di centro-destra VMRO-DPMNE la respinge, sostenendo che favorisce le richieste bulgare che mettono in discussione la storia, la lingua, l'identità, la cultura e l'eredità del Paese.
La Bulgaria, membro dell'UE, insiste affinché la Macedonia del Nord riconosca formalmente che la sua lingua ha radici bulgare.
Vuole inoltre che il Paese riconosca una minoranza bulgara nella sua costituzione e che cessi i "discorsi di odio" contro la Bulgaria.
La Macedonia del Nord è stata candidata all'adesione all'UE per 17 anni.
Nel 2020 il Paese ha ricevuto il via libera per avviare i colloqui di adesione, ma non è stata fissata alcuna data per l'inizio dei negoziati.
La Bulgaria ha usato il suo potere di membro dell'UE per bloccare l'adesione, dal momento che tutte le decisioni sull'allargamento richiedono l'approvazione unanime del blocco dei 27 Paesi.
La disputa ha bloccato anche i progressi dell'Albania, dal momento che le due domande d'adesione vengono trattate in un unico pacchetto