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La Nato in assetto di guerra

Nato, foto di famiglia
Nato, foto di famiglia Diritti d'autore  AP Photo
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Di Paolo Alberto Valenti
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dal vertice di Madrid esce un concetto strategico più complesso e aggressivo del solito, sullo sfondo c'è anche l'inquietudine per l'emersione anche militare della Cina

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Dal vertice della Nato a Madrid spunta il nuovo concetto strategico, il documento programmatico che l'alleanza rinnova ogni 10 anni in considerazione dei cambiamenti geopolitici. Con la guerra russo-ucraina lo scenario è drasticamente cambiato. Per la Nato, che identifica con l'area euro atlantica quella euro asiatica, lo scenario non è in pace. Ma al di là dei distinguo la Nato capisce che Mosca e Pechino stanno “sviluppando una partnership strategica” e che la sfida dovrebbe essere raccolta. Così la difesa e la deterrenza, la prevenzione delle crisi e la cooperazione allargata devono configurare la mutata realtà. Il concetto riconosce nella Russia di Putin il nemico.

Cooperazione al primo posto

"Penso che si stia mettendo la difesa collettiva al posto dei "primus inter pares". La difesa collettiva diventa il compito cardinale, in base al quale si ottiene difesa e deterrenza, prevenzione delle crisi e sicurezza cooperativa. Quindi, in un certo senso, si ribadiscono i tre compiti fondamentali, ma adesso rientrano in uno più grande che è assicurare la difesa collettiva dell'alleanza" Spiega l'analista Fabrice Pothier dell'International Institute for Strategic Studies.

La storia cambiata il 24 febbraio

L’invasione russa dell’Ucraina “ha infranto la pace in Europa” violando le norme e i principi che hanno contribuito a creare un ordine di sicurezza europeo stabile, si legge. A Madrid la Nato celebra anche il riavvicinamento fra Turchia e USA e si rallegra di accogliere Finlandia e Svezia ma intanto l'irritazione di Mosca si manifesta con una rafforzata collaborazione globale con Pechino la cui stazza è ormai quella di una superpotenza di prima grandezza che alla lunga metterà gli Stati Uniti al secondo posto in tanti settori.

Il difficile approccio con la Cina

Nella migliore delle logiche machiavelliche il documento definisce anche l’approccio con la Cina, le cui “ambizioni dichiarate e le politiche coercitive - si legge - sfidano i nostri interessi la nostra sicurezza e i nostri valori”. Per alcuni osservatori Putin invadendo l'Ucraina avrebbe ricompattato l'Alleanza atlantica ma le intenzioni degli alleati sono quelle di lavorare anche ad un impegno costruttivo con Pechino, per " salvaguardare gli interessi di sicurezza”.

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