Repubblica democratica del Congo: i resti di Lumumba tornano a casa

La bara di Lumumba durante la cerimonia che si è tenuta a Bruxelles il 20 giugno. Da sinistra i tre figli dell'eroe congolese
La bara di Lumumba durante la cerimonia che si è tenuta a Bruxelles il 20 giugno. Da sinistra i tre figli dell'eroe congolese Diritti d'autore Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Di Eloisa Covelli Agenzie:  Afp, Ap
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Il primo premier del Congo indipendente fu ucciso nel 1961 dai separatisti con la complicità di alcuni mercenari belgi. Uno di questi ha nascosto il suo dente fino al 2016

AP/1960 AP
Lumumba a destra il giorno dopo il suo arresto da parte dei separatisti. Foto scatta il 2 dicembre 1960AP/1960 AP
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Una gran folla ha atteso il rientro nella Repubblica democratica del Congo dei resti di Patrice Lumumba, primo premier del Congo indipendente, brutalmente assassinato 61 anni fa dai separatisti congolesi con la complicità di alcuni mercenari belgi. Di lui è rimasto solo un dente, dato che il suo corpo è stato sciolto nell'acido, nascosto in Belgio da uno dei complici dell'assassinio e sequestrato dalla magistratura nel 2016.

"Signor Primo Ministro", la polizia nazionale e le forze armate della RDC "sono schierate per porgere i loro omaggi in occasione del Suo ritorno al Suo villaggio natale", ha dichiarato solennemente un poliziotto sull'attenti davanti alla bara mercoledì all'arrivo all'aeroporto di Tsumbe nella provincia centrale di Sankuru.

La delegazione con i figli di Lumumba e i resti sono partiti da Bruxelles martedì sera su un aereo della Congo Airway, poi hanno fatto scalo a Kinshasa la mattina presto di mercoledì. E da qui con tre piccoli aerei sono atterrati nel pomeriggio a Tsumbe. Il corteo ha percorso 25 km fino a Onalua, il villaggio dove Lumumba è nato nel 1925. Dal 2013 Onalua fa parte di un comune chiamato Lumumbaville proprio in sua memoria.

Trasportata da un pick-up dell'esercito, ricoperta da una bandiera congolese, la bara ha fatto  ingresso a suon di tamburo sulla piazza di Onalua.

La cerimonia nella città natale di Lumumba durerà fino a venerdì poi la bara girerà per il Paese per 9 giorni e infine arriverà il 30 giugno a Kinshasa, dove verrà inumata nel suo mausoleo, dopo tre giorni di lutto nazionale.

Le scuse del Belgio

Il rientro dei resti è avvenuto con le scuse per gli anni del colonialismo da parte del Belgio. In una solenne cerimonia a Bruxelles lunedì, una cassetta contenente il dente è stata deposta in una bara che il Belgio ha consegnato alle autorità congolesi alla presenza della famiglia di Lumumba.

Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Juliana, la figlia di Patrice LumumbaOlivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Padre, abbiamo pianto la tua scomparsa senza eseguire i funerali... Il nostro dovere come discendenti è offrirti una degna sepoltura
Juliana Lumumba

Il primo ministro belga Alexander De Croo si è nuovamente scusato per la "responsabilità morale" del suo Paese per la morte di Lumumba.

Due settimane prima, il re del Belgio Filippo, durante il suo primo viaggio nella Repubblica Democratica del Congo, ha ribadito il suo "più profondo rammarico per le ferite" del dominio coloniale belga.

Gli storici affermano che milioni di persone sono state uccise, mutilate o sono morte di malattie perché sono state costrette a raccogliere caucciù per i coloni belgi. La terra fu anche saccheggiata di minerali, legno e avorio.

Chi era Patrice Lumumba

Lumumba si è guadagnato il suo posto nella storia come icona anticolonialista quando la Repubblica Democratica del Congo ha proclamato l'indipendenza dal Belgio il 30 giugno 1960, pronunciando un infuocato discorso contro il razzismo dei coloni.

Il suo governo fu rovesciato quel settembre da un colpo di Stato. Fu giustiziato dai i separatisti della regione meridionale del Katanga e dai mercenari belgi assieme a due stretti sostenitori, Maurice Mpolo e Joseph Okito, il 17 gennaio 1961. Aveva 35 anni. 

Il suo corpo, disciolto nell'acido, non fu mai ritrovato. Ci sono voluti decenni per scoprire che resti umani erano stati tenuti in Belgio, quando un agente di polizia belga coinvolto nella scomparsa se ne è vantato sui media. Un dente che questo poliziotto aveva in suo possesso è stato sequestrato nel 2016 dalla giustizia belga.

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