Rischiano l'arresto per salvare i loro concittadini dai bombardamenti
Si intensificano le operazioni di evacuazione dei civili dalla città bombardata di Severodenetsk e il lavoro degli autisti volontari torna ad essere critico. Così come è stato per Mariupol, anche in questo caso auto e pullman privati svolgono un ruolo cruciale nel trasporto delle persone fuori dalle zone dei combattimenti. Oleksandr Petrenko racconta perché abbia deciso di fare l’autista volontario: "Perché ci sono donne e bambini. Ho anche una madre e una fidanzata. Queste persone non devono rimanere lì dove le vite sono spezzate. Se non le aiutiamo, potrebbero morire".
Ma per i volontari si tratta di missioni altamente rischiose. Alcuni di loro sono stati arrestati dalle autorità filo-russe e non si sa quale sarà il loro destino. Come Vitaly che, racconta la sua amica Alevtina Shvetsova, "si sarebbe potuto rifugiare in un luogo sicuro con la sua famiglia, dopo aver lasciato Mariupol. Ma non sarebbe riuscito a stare fermo in un posto. Sapeva che c'erano molte donne e bambini rimasti a Mariupol, senza acqua e cibo, che stavano soffrendo sotto i bombardamenti. Sapeva di doverli aiutare".
Ai residenti di Severodonetsk e delle città vicine non resta che fare affidamento sul coraggio dei loro concittadini per tentare di salvarsi.
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