Crimini di guerra, la Corte Penale Internazionale apre un ufficio a Kiev

La guerra etica non esiste ma ci sono regole del diritto internazionale che impongono il rifiuto di atrocità belliche. Le stesse atrocità che, commesse in Ucraina a partire dall'invasione russa, la Corte Penale Internazionale intende sanzionare.
L'attività investigativa per accertare i crimini di guerra continua.
La Corte vuole aprire un ufficio a Kiev e tre Paesi - Estonia, Lettonia e Slovacchia - si sono uniti alla squadra investigativa comune, che coordinerà lo scambio di prove attraverso Eurojust (l'agenzia di cooperazione giudiziaria dell'Ue).
Secondo Iryna Venediktova, procuratore generale dell'Ucraina, il lavoro non mancherà: "In Ucraina, ad oggi, ci sono quasi 15.000 casi di crimini di guerra. Pensateci - dice il procuratore - Domani ne avremo altri 200-300. Ora, in questa categoria di casi, abbiamo quasi 80 sospetti. Si tratta di 80 persone che possiamo iniziare a perseguire".
L'Ucraina ha già processato tre soldati russi per aver commesso crimini di guerra nel Paese. Martedì scorso, due di loro sono stati condannati a 11 anni e 5 mesi di carcere per aver bombardato edifici civili nella regione di Kharkiv il primo giorno dell'invasione.
Entrambi si sono dichiarati colpevoli.
All'inizio del mese, un altro soldato è stato condannato all'ergastolo per aver ucciso un civile in bicicletta.