Zuppi, ci sarà report su abusi, priorità è dolore vittime

Vittime pedofilia, 'non vediamo svolta, nostro giudizio sospeso'
Vittime pedofilia, 'non vediamo svolta, nostro giudizio sospeso'
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Di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 27 MAG - "Il pensiero è sempre per le vittime, il loro dolore è la prima preoccupazione". Per questo la Cei renderà noti i dati sul fenomeno della pedofilia e sulle azioni avviate nelle diocesi entro il 18 novembre. Lo ha annunciato il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, nella conferenza stampa al termine dell'assemblea generale. "Lo dobbiamo", "la Chiesa è dalla parte delle vittime", "non c'è nessuna volontà di copertura", assicura l'arcivescovo di Bologna. Un passo importante, in un pacchetto di cinque azioni da mettere in campo per la tutela dei minori. Ad analizzare i dati della Congregazione per la Dottrina della Fede saranno due istituti universitari indipendenti. Ma per le vittime di pedofilia parlare di vera e propria svolta sembra presto. Innanzitutto il periodo di tempo sul quale si svolgerà l'indagine, dal 2000 al 2021, lascia fuori i tanti casi del passato. Inoltre manca - è stato sottolineato dalle vittime - tutta la parte relativa ad eventuali risarcimenti. Per Francesco Zanardi de La Rete L'Abuso la Chiesa "deve aprire gli archivi e darli allo Stato. Oggi di fatto sia lo Stato, sia la Chiesa lasciano questi poveri sopravvissuti a sbandare. Questa situazione è unica in Europa". "Sotto la nuova presidenza del cardinale Zuppi che di passi avanti ne ha fatti parecchi in tanti sensi ma su questo evidentemente non ce ne sarà alcuno", dice pessimista Ludovica Eugenio portavoce del coordinamento Italy Church Too. "Finora - ha spiegato anche un altro portavoce, Michelangelo Ventura - non notiamo cambiamenti rispetto alla presidenza Bassetti su questi temi, però sarebbe sciocco oltre che illogico non prendere atto di questo cambiamento e lasciare la valutazione" sul nuovo presidente della Cei "in sospeso". Il cardinale di Bologna, d'altronde, ha lanciato un invito diretto allo stesso Zanardi, che è un po' il punto di riferimento delle associazioni delle vittime: "Incontriamoci". (ANSA).

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