25 anni dagli accordi Nato-Russia: anniversario da festeggiare?

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Di Ludovica Longo
Il presidente Clinton e il president russo Boris Yeltsin, dopo l'incontro del 27 Maggio 1997
Il presidente Clinton e il president russo Boris Yeltsin, dopo l'incontro del 27 Maggio 1997   -  Diritti d'autore  MARTIN CLEAVER/Associated Press

Parigi, 27 Maggio 1997: una data segnata sui libri di storia come giorno della fine della Guerra Fredda.

Il presidente russo Boris Yeltsin veniva accolto all'Eliseo per la firma di un trattato con i 16 membri della Nato, con i quali si scontrava da quasi mezzo secolo.

L'accordo prevedeva l'istituzione di un Consiglio congiunto permanente in cui Nato e Russia avrebbero potuto consultarsi e coordinare le proprie politiche.

"Siamo tutti qui riuniti per firmare un documento che assicurerà un'atmosfera accogliente in Europa per tutti i paesi, inclusa la russia", queste le parole del presidente Yeltsin all'Eliseo, il quale si era tuttavia dichiarato fortemente indispettito dalle intenzionni della Nato di accogliere ex-membri del blocco sovietico nell'alleanza atlantica.

"In questa nuova Nato lavoreremo con la Russia, non contro di essa "- dichiarò invece il presidente statunitense Bill Clinton - ridurremo la rivalità e la paura incoraggeremo pace e cooperazione, affrontando minacce comuni alla sicurezza di tutte le democrazie, la Nato promuoverà maggior stabilità in tutta Europa, Russia inclusa."

A coglier tutti di sorpresa fu pero una dichiarazione del presidente Russo, il quale promise che nessuno dei membri della Nato lì presenti avrebbe costituito piu un bersaglio per i missili nucleari di Mosca.