I raid aerei si intensificano anche nella città portuale. Si teme che il conflitto possa ulteriormente espandersi lungo la costa
Odessa è il nuovo bersaglio degli aerei russi. Il municipio della città ha fatto sapere che i raid di lunedì sera hanno fatto cadere missili anche sulle case, causando la morte di un quindicenne. Secondo alcuni esperti l'abbattimento di un ponte ferroviario fondamentale per i rifornimenti militari nell'area della foce del Dniester, nell'Ovest della città, segna l'apertura di un nuovo fronte nel conflitto.
Mentre i bombardamenti si intensificano nella città portuale, tuttavia, l'Est del Paese continua a essere l'obiettivo principale per i russi. Gli Stati Uniti sono convinti che il piano del Cremlino sia diretto all'annessione degli Oblast di Donetsk e Luhansk, i territori del Donbass delle due repubbliche auto-proclamatesi indipendenti da Kiev.
"Secondo le nostre informazioni la Russia sta già architettando lo svolgimento di un referendum a metà maggio che darebbe una sorta di legittimità democratica alle due repubbliche", riferisce Michael Carpenter, l'ambasciatore statunitense presso l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce).
Kiev prova a ripartire
A Kyev intanto i civili sono all'opera per la ricostruzione della città a un mese dalla fine dei bombardamenti. Con la ritirata delle truppe russe, diverse squadre di volontari si stanno adoperando per ripristinare i servizi base, partendo dall'elettricità, dall'acqua e dal gas. Nella città tornano anche ristabilirsi le ambasciate: dopo la Danimarca, anche la Svezia ha deciso di riaprire la sede della sua ambasciata chiusa provvisoriamente durante l'occupazione russa.