Irlanda del Nord, i cattolici in testa ai sondaggi per le elezioni di giovedì

Manifesto elettorale della deputata Liz Kimmins
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Tradizionalmente egemonizzato di protestanti, il parlamento decentrato potrebbe essere controllato stavolta dai cattolici, che mirano all'unità con la Repubblica d'Irlanda: una svolta epocale che sarebbe un bel grattacapo per Londra

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Gli occhi sono tutti puntati sui nazionalisti cattolici dello Sinn Feinin Irlanda del Nord, che per la prima volta in oltre un secolo sono in rampa di lancio per vincere alle elezioni di giovedì'.

Alle urne si andrà per rinnovare l'Assemblea, ovvero il parlamento decentrato nato in seguito agli accordi di pace del venerdì santo siglati a Belfast nel 1998: i protestanti del Partito Unionista Democratico hanno tradizionalmente occupato lo scranno principale alla Camera, che ha facoltà di legiferare in settori come salute, istruzione e giustizia.

A febbraio gli Unionisti hanno fatto cadere l'ultimo esecutivo per opporsi al protocollo dell'Irlanda del Nord, che di fatto ha creato un confine post-Brexit nel Mare d'Irlanda.

Ora - con lo Sinn Fein che mira all'unione con la Repubblica Irlandese, e il partito unionista che punta verso la Gran Bretagna - questa elezioni sembra destinata a far risalire le tensioni nel paese.

Negli ultimi mesi i sondaggi hanno evidenziato una corsa dei cattolici verso il controllo dell'assemblea: se i risultati del 5 maggio dovessero dar loro ragione, l'Irlanda si troverà di fronte a una svolta epocale, che potrebbe procurare qualche serio grattacapo al governo conservatore guidato dal capofila dei falchi pro-brexit Boris Johnson

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