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Decapitato a Torino, 25enne condannato all'ergastolo

Debito per fidanzamento truffa il movente, delitto un anno fa
Debito per fidanzamento truffa il movente, delitto un anno fa
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - TORINO, 28 APR - E' stato condannato all'ergastolo Mohamed Mostafa, il 25enne cuoco del Bangladesh processato a Torino con l'accusa di avere decapitato il connazionale Mohamed Ibrahim, suo coetaneo, lavapiatti in una pizzeria. Il delitto è stato commesso il 9 giugno 2021 nella casa della vittima in corso Francia a Torino. I giudici della Corte d'Assise, secondo quanto si ricava da una prima lettura del dispositivo, hanno escluso le aggravanti contestate meno la premeditazione. "E' una sentenza pesantissima che non mi aspettavo", commenta l'avvocato difensore, Nadia Di Brita, ipotizzando che Mostafa reagì dopo essere stato aggredito in una lite. Disposta la trasmissione degli atti in procura perché si proceda per il reato di vilipendio di cadavere. Ibrahim risulta che sia stato decapitato quando ormai era già privo di vita. Secondo i pubblici ministeri Valentina Sellaroli e Marco Sanini il movente è probabilmente da cercare nella mancata restituzione di un debito o in quello che, sulla base delle dichiarazioni dell'imputato, hanno definito un "fidanzamento truffa". Mostafa versava denaro da destinare in Bangladesh a una giovane parente della vittima perché gli era stato fatto credere che lo avrebbe sposato; il matrimonio invece non ebbe luogo. (ANSA).

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