Il leader di estrema sinistra, come nel 2017, è l'ago della bilancia tra i due sfidanti Macron-Le Pen. Nel ballottaggio delle presidenziali di domenica 24 aprile Mélenchon chiede ai suoi elettori di non astenersi ma di non votare per il partito di estrema destra della Le Pen
Sobborgo operaio e multiculturale a nord di Parigi. A Saint-Denis il primo turno delle elezioni presidenziali francesi ha riservato grandi sorprese. Molti hanno votato infatti per Jean-Luc Mélenchon, fondatore nel 2008 del Partito di Sinistra e ora leader di France Insoumise o Francia indomita.
Il 60% dei voti è andato per al leader dell’estrema sinitra. Noto per le sue campagne contro la globalizzazione e le "élite", Melenchon ha visto sfumare il ballottaggio per soli 400.000 voti, ma ora ai suoi elettori di votare scheda bianca domenica 24 aprile. Come ci ha fatto notare un francese tra tra Éric Zemmour, Marine Le Pen, Emmanuel Macrone Jean-Luc Mélenchon non è stato difficile scegliere a chi da-e il voto. E’ adesso però che la situazione si complica.
Con due candidati in corsa per l’Eliseo con programmi così distanti tra loro, la scelta non è facile. Milioni di elettori stanno cercando di capire a chi dare il voto nella battaglia finale per le presidenziali.
Landry Ngang è un attivista di France Insoumise e ha spiegato chiaramente che il partito ha dato delle chiare indicazioni, le stesse che erano state date nel 2017 quando Mélenchon aveva chiesto di non votare per allora Fronte Nazionale ora **Rassemblement National. **“L'abbiamo detto in tutti i modi possibili: non un solo voto per Marine Le Pen, ha dichiarato Landry Ngang. Stiamo stati molto chiari. Ora i nostri elettori hanno tre possibilità: votare per Emmanuel Macron, scheda bianca o astensione. Se Macron vuole essere votato da quelle persone che insultato negli ultimi 5 anni definendole militanti di 'islam-sinistra' deve convincerle".
Jean-Luc Melenchon ago della bilancia
In diretta tv martedì sera Jean-Luc Mélenchon ha parlato chiaramente al suo elettorato esortandolo a concentrarsi su quello che verrà dopo il secondo turno, ovvero sulle elezioni legislative di giugno. Mélenchon ha ribadito infatti che i suoi sostenitori "non devono dare un solo voto a Le Pen" perché "sarebbe una contraddizione totale", ma ha anche specificato di voler lasciare, per il resto, libertà di scelta, rifiutando di consiglia-re esplicitamente di sostenere il presidente uscente.
Il leader dell’estrema sinistra ha chiesto ai cittadini francesi di eleggerlo come Primo ministro imponendo una maggioranza dell'Unione Popolare all'Assemblea nazionale. Unitevi a noi in questa grande battaglia, ha detto, c'è un terzo round, non fermiamoci al secondo. “Non astenetevi, ha detto, restate attori di questa grande sfida.”
Mélenchon non ha annunciato se si candiderà come deputato, ma ha affermato che da Primo ministro introdurrà il referendum di iniziativa cittadina. "Non credo succederà. Ho una squadra molto brava", ha invece spiegato riferendosi a una eventuale discesa in campo nel 2027 e al possibile passaggio di testimone ad altri membri del partito.
Per ora l'attenzione resta ferma sul confronto tra i due avversari principali Macron-Le Pen che sono gli stessi di cinque anni fa. Anche se in un contesto generale completa-mente cambiato ancora una volta gli elettori di Mélenchon saranno l’ago della bilancia.