Voto per le legislative in Francia: la sinistra trova un accordo. Si profila un Fronte Popolare in vista delle elezioni di giugno
Un Fronte Popolare di partiti di sinistra sta prendendo forma per le prossime elezioni legislative in Francia. Dopo gli ecologisti e i comunisti, è il turno del Partito Socialista di annunciare un accordo con France Insoumise (LFI), il partito di Jean-Luc Mélenchon, che porta con sé una dote del 22% dei consensi alle elezioni presidenziali.
Un patto che si basa su un approccio critico alla costruzione europea.
"Credo che oggi siamo a poche ore da un momento storico, atteso da anni dal popolo della sinistra, che ci ha chiesto ardentemente di unirci - dice Pierre Jouvet, negoziatore socialista - Noi siamo socialisti, siamo profondamente europei, profondamente attaccati a questa costruzione europea, ma consideriamo oggi che l'Europa e l'orientamento liberale dell'Europa debbano necessariamente portare dei cambiamenti".
Un cambio di passo e di rotta è quello che prefigurano i ''ribelli'' della France Insoumise: "Il nostro obiettivo comune è quello di fare in modo che se amministriamo questo Paese, possiamo solo applicare il programma per il quale veniamo eletti e per applicare questo programma - che può essere in contraddizione con un certo numero di regole o di trattati europei - dobbiamo presupporre l'idea che a volte non potremo rispettare o dovremo disobbedire ad alcune di queste regole" spiega Manuel Bompard, negoziatore LFI.
Sull'Europa, dunque, la France Insoumise sostiene il principio della "disobbedienza" a certi trattati europei: una posizione rifiutata da alcuni esponenti del partito socialista, che hanno contestato l'accordo in vista delle legislative di giugno.