Lukashenko: "inammissibile usare armi nucleari"

Intervistato dall'Associated Press il presidente bielorusso Alexandre Lukashenko tenta la carta della moderazione, che ogni stato di guerra impone, e ci tiene al suo ruolo di primo mediatore fra Mosca e Kiev. La situazione però non migliora. Per lui è inammissibile l'uso di armi termonucleari, anche in caso di conflitto militare prolungato.
Un' "operazione" troppo lunga
"A dire il vero - ha chiarito Lukashenko davanti alle telecalere dell'AP - non pensavo che questa operazione si sarebbe trascinata in questo modo. Ma non sono abbastanza all'intero delle sue dinamiche per potevi dire se tutto procede secondo i piani, come dicono i russi, o come lo percepisco io. Ribadisco che secondo me quest'operazione si sta trascinando".
I timori di Minsk
Per Lukashenko la Bielorussia sta facendo di tutto per fermare la guerra scoppiata ai suoi confini con reparti che sono entrati in Ucraina proprio dalla Bielorussia.
La Bielorussia non minaccia nessuno
La Bielorussia non ha intenzione di minacciare nessuno o di iniziare un conflitto con l'Occidente. Lo ha detto il presidente Alexander Lukashenko, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. "Non minacciamo nessuno e non lo faremo. Non siamo capaci di minacciare nessuno. Siamo ben consapevoli del nostro stato", ha aggiunto Lukashenko nell'intervista televisiva all'agenzia statunitense. Va però ricordato che Lukashenko ha pubblicamente sostenuto l'operazione di Mosca, sostenendo in un incontro con il presidente russo Vladimir Putin all'inizio di marzo che l'Ucraina aveva pianificato di attaccare la Bielorussia e che l'offensiva di Mosca lo ha impedito.