Risponde ai nostri microfoni un esperto: "Probabilità basse, la Corte non ha potere esecutivo"
La Corte penale internazionale ha aperto un'indagine su possibili crimini di guerra e crimini contro l'umanità in Ucraina. Lo ha annunciato il procuratore Karim Khan, che ha aggiunto come verranno esaminati i presunti crimini commessi dal 2013.
Secondo Amnesty International nei primissimi giorni di conflitto e fino al 28/02/2022 si sono registrati sospetti crimini di guerra in molti luoghi: asili, ospedali, case e veicoli di civili. Il numero di vittime civili è incerto: per l'Onu sono almeno 500. Per il governo ucraino sono oltre 2 000.
C'è una possibilità che il presidente russo, Vladimir Putin, o le alte cariche militari russe siano ritenuti un giorno responsabili davanti alla Corte? Euronews lo ha chiesto a un esperto: "La Corte penale internazionale esiste per processare i responsabili di crimini e atrocità", spiega ai nostri microfoni Thijs Bouwknegt, dell'Istituto di studi sulla guerra, l'olocausto e il genocidio di Amsterdam. "Le probabilità però che il presidente russo o qualsiasi altra persona in alto nella gerarchia militare siano perseguiti non sono molto alte. La Russia non riconosce la Corte, non collabora. La Corte non ha potere esecutivo, non ha agenti di polizia per andare ad arrestare le persone".
Né la Russia né l'Ucraina sono membri della Corte penale internazionale, anche se Kiev ne ha riconosciuto la giurisdizione nel 2014. Il lavoro della Corte con sede all'Aia è appena iniziato, così come la guerra in terra ucraina.