Le forze d'emergenza denunciano: "bombardamenti indiscriminati su strutture civili"
Si sono svegliati con i carrarmati russi che sfilavano davanti alla loro finestre gli abitanti di Kherson, città portuale nell'Ucraina orientale, che pare ormai diventata la prima a cadere sotto il controllo delle forze d'invasione.
Ma l'esercito russo ha intensificato ovunque i bombardamenti: a Mariupol, porto profondo sulle acque del Mar Nero che i russi vogliono conquistare ad ogni costo, il sindaco ha definito implacabile il martellamento.
Massicce esplosioni sono ricominciate anche a Kiev nelle prime ore di giovedi, mentre i civili erano rintanati nei rifugi e negli scantinati durante il coprifuoco notturno.
Più di 2mila civili, finora, sono stati uccisi in tutto il paese, secondo i dati dei servizi d'emergenza, che denunciano anche centinaia di ospedali, asili, case e strutture di trasporto demolite dalle bombe.
Una strategia deliberata secondo, il segretario di stato americano Anthony Blinken, attualmente in visita in Moldavia e Paesi baltici.
"Abbiamo certamente visto in passato che uno dei metodi di guerra della Russia è quello di essere assolutamente brutale nel cercare di annichilire la cittadinanza di un dato paese - ha detto Blinken - e questo include, come minimo, il targeting indiscriminato".
Intanto gli effetti delle sanzioni continuano a comprimere l'economia russa, su cui inizia ad aleggiare lo spettro del default.
Vladimir Putin ha dato il via a una serie di incontri faccia a faccia con oligarchi e uomini d'affari, ma tranquillizzarli sembra ormai un'impresa improba.
Nel frattempo, mentre i fedeli continuano a pregare per la pace, nella città ucraina di Leopoli una chiesa greco-ortodossa sta raccogliendo donazioni per i combattenti in prima linea.
Gli occhi del mondo sono ora puntati sul confine polacco-bielorusso, dove i negoziatori si stanno dirigendo per il prossimo round di colloqui