Il premier britannico: "Il popolo ucraino ha diritto di scegliere come essere governato Ie a quale organizzazione aspirare ad aderire"
È bandiere alla mano che i politici ucraini hanno voluto ringraziare alla Verchovna Rada i membri della NATO, per il sostegno ricevuto, in un momento carico di tensioni e paure. Paure di un attacco imminente da parte russa, che hanno portato il presidente Volodymyr Zelensky a firmare un decreto: prevede, tra le altre cose, l'aumento del numero delle forze armate (100mila unità in tre anni), della durata dei contratti e dell'ammontare degli stipendi.
Tutto ciò mentre due importanti leader occidentali si recavano a Kiev, per ribadire il proprio appoggio: i premier di Regno Unito e Polonia, Boris Johnson e Mateusz Morawiecki.
"Un passo molto importante"
"Siamo grati alla Gran Bretagna per il suo sostegno alla nostra adesione alla NATO e ci aspettiamo dall'Alleanza Atlantica segni chiari e concreti", ha detto Zelensky durante la conferenza stampa congiunta con il Primo Ministro britannico. "È un passo molto importante per rafforzare la nostra capacità di difenderci".
Londra ha fatto sapere di aver offerto all'Ucraina aiuti per circa 105 milioni di euro, per promuovere la stabilità nel Paese e favorire l'indipendenza energetica dalla Russia.
"Tutti - i leader di Stati Uniti, Francia, Italia e NATO - sono d'accordo sull'importanza fondamentale di sostenere l'autodeterminazione dell'Ucraina, perché il popolo ucraino ha diritto di scegliere come essere governato e a quale organizzazione aspirare ad aderire", ha dichiarato Johnson.
Il sostegno occidentale a Kiev
Morawiecki, invece, ha annunciato che la Polonia è pronta a inviare all'Ucraina armi e munizioni, in particolare proiettili per i sistemi di difesa aerea, decine di migliaia di granate, droni da ricognizione.
Il sostegno all'Ucraina da parte dell'Occidente non si ferma qui: Zelenksy incontra mercoledì il premier olandese Mark Rutte e l'indomani il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La prossima settimana sarà la volta dei ministri degli Esteri di Germania, Francia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia.