Di fronte alle difficoltà economiche il Portogallo sceglierà il cambiamento?

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Di Ana Serapicos
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Stando agli ultimi sondaggio il partito Socialista resta favorito, ma molti elettori sono rimasti delusi da quanto fatto negli ultimi due anni dal governo di Antonio Costa

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È una mattina tipica per la famiglia Machado a Barreiro, una città alla periferia di Lisbona. Ana, ex avvocato, è ora una madre casalinga, mentre il suo compagno Ricardo, laureato in ingegneria elettronica, lavora come consulente informatico. La coppia ha due figli. Il più giovane gioca a basket e studia pianoforte.

Il Portogallo è chiamato alle urne dopo il mancato accordo sulla legge di bilancio. Le elezioni anticipate per rinnovare il parlamento si terranno nel mezzo di una pandemia. Tra gli elettori serpeggia un malcontento diffuso, accentuato dalla crisi economica che ha messo in ginocchio negozi e attività commerciali in tutto il paese. Ana e Ricardo sperano che il voto porti grandi cambiamenti.

"C'è tanta povertà, davvero tanta povertà nel paese - dice Ana -. Per risolvere la situazione è stato fatto poco o niente a livello sociale. All'inizio si poteva anche capire che nessuno fosse preparato. Ma non dopo due anni. Ci sono medici che lavorano in condizioni difficili e strutture sanitarie che non funzionano. È un grande fallimento del governo". "La gente è delusa - aggiunge Ricardo -. Pensa che il governo non abbia risposto come avrebbe dovuto al momento giusto".

Un malcontento diffuso, anche se in molti credono che le elezioni non cambieranno nulla. "Penso che il Partito Socialista vincerà - dice Ricardo - ma il premier António Costa deve trovare un accordo con i partiti giusti".

Ristoranti e negozi nel centro di Lisbona, di solito affollati di turisti, sono stati colpiti duramente dalla crisi. "Lavoro da trent'anni, gli ultimi due sono da dimenticare", dice Antonio Sousa, titolare di un ristorante nel centro storico. Per Antonio le tasse sono uno dei problemi principali del paese. Troppo alte, secondo lui, soprattutto in un momento di crisi come questo. "Penso che il denaro sia gestito male - dice Sousa -. Abbiamo una pressione fiscale enorme. Siamo poveri, dobbiamo avere meno tasse".

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