Vaccini, EMA: "Non possiamo continuare con booster ogni 3-4 mesi"

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Diritti d'autore Balázs Attila/MTVA - Médiaszolgáltatás-támogató és Vagyonkezelõ Alap
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Di Debora Gandini Agenzie:  ANSA
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Secondo l'Agenzia europea del farmaco Omicron sta diventando la variante dominante ma potrebbe causare un'infezione meno grave. Poi lancia un monito sui booster. "Continui richiami potrebbero rendere i vaccini meno protettivi"

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Il Covid corre e i contagi aumento ovunque. Mentre Israele prosegue con la somministrazione della quarta dose agli over 60 e alle persone fragili, l’Agenzia europea del farmaco fa sapere che Omicron sta diventando la variante dominante ma potrebbe causare un'infezione meno grave. Anche se servono ulteriori prove l’EMA è convinta che il virus stia diventando endemico, anche se resta un potenziale fardello per gli ospedali e per questo non è da sottovalutare.

Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell**’EMA**, dopo il via libera ai vaccini adattati per fare fronte ad Omicron, ha precisato che bisogna ancora analizzare se sia necessaria una discussione globale su nuove dosi e se inseguire il virus invece di anticiparlo sia «la strategia giusta nell'interesse della salute pubblica. L’Ema lancia dunque un monito sui booster sottolineando che continuare a effettuare richiami, i vaccini attualmente a disposizione finiranno per non provocare più la risposta immunitaria al Covid.”

Parole che arrivano proprio mentre negli Stati membri della Unione europea si comincia a ipotizzare l'inizio della campagna per la quarta dose. “Ovviamente quando si tratta di vulnerabili, e persone immunodepresse, è un caso diverso, precisa Cavaleri, e per loro la quarta dose può essere considerata già da ora”.

OMS: "entro due mesi metà Europa sarà infettata"

Intanto la curva dei positivi non accenna a diminuire anche se con un numero di ricoveri e morti minore rispetto a un anno fa. I governi spingono sulla campagna vaccinale mentre il direttore dell’OMS per l’Europa Hans Kluge prevede che oltre il 50% della popolazione nelle prossime sei-otto settimane sarà infettata da Omicron.  

"In alcuni Paesi europei il picco della variante Omicron è già stato raggiunto ma la situazione all'interno del continente è molto variegata quindi bisogna sempre ricordarsi di proteggere i più vulnerabili", ha aggiunto Kluge che si dice tuttavia profondamente preoccupato per il fatto che la variante si stia spostando verso est ovvero verso quei Paesi in cui i livelli di vaccinazione sono più bassi e dove si rischia una malattia più grave nei non vaccinati.

Chi spera in una immunità di gregge e chi invece lancia monito a non abbassare la guardia anche per il timore di nuove varianti. Dall’Europa agli Stati Uniti è corsa ai tamponi, rapidi o molecolari con code nelle farmacie o presso i laboratori.  

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