Milano, la Comune degli influencer: 8 ragazzi per 16 milioni di follower

Milano, 21 gennaio 2021: gli influencer Yusuf Panseri, Simone Berlini, Davide Moccia, Alessia Lanza, Tommaso Donadoni, Florin Vitan e Marco Bonetti posano nella "Defhouse"
Milano, 21 gennaio 2021: gli influencer Yusuf Panseri, Simone Berlini, Davide Moccia, Alessia Lanza, Tommaso Donadoni, Florin Vitan e Marco Bonetti posano nella "Defhouse" Diritti d'autore MIGUEL MEDINA/AFP or licensors
Di Euronews Agenzie:  AFP
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Accade a Milano, prima città europea a replicare un format che oltreoceano già macina migliaia di dollari. "Ma si tratta di un'esperienza formativa" assicurano gli ideatori

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Sono in otto, hanno tra i 16 e i 20 anni e vivono tutti nella stessa casa milanese dove cantano, recitano ballano e producono contenuti multimediali.

Sembrerebbe il canovaccio di un talent show, ma in realtà si chiama Def House, ed è la prima casa concettuale in Europa dedicata a tiktoker, creator e,influencer.

Un format che oltreoceano già macina milioni, tra click, contenuti sponsorizzati, ospitate e diritti d'autore. A intuirne il potenziale in Italia è stata la Web Star Channel, gruppo che già dal 2012 ha iniziato a lavorare con i nuovi codici emergenti dalla rete: e che ha selezionato gli otto ragazzi tra centinaia di profili, portandoli poi sotto lo stesso tetto, che nello specifico è quello di loft milanese extralusso.

Il 44enne Luca Casadei, amministratore delegato di Defhouse, ci tiene però a magnificare il valore formativo dell'iniziativa. 

"La scuola non prepara i giovani al mondo del lavoro di oggi - spiega - non fornisce le competenze necessarie, come il video editing o l'essere creativi. Forse queste competenze possono essere fornite dall'università o da scuole specializzate che un giovane può frequentare dopo il diploma. Noi comunque non siamo un'alternativa alla scuola, ma complementari alla formazione scolastica di un giovane".

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Milano, 21 gennaio 2021: Yusuf Panzeri registra un video per tiktok nella DefhouseMIGUEL MEDINA/AFP or licensors

E se, in effetti, a un qualsiasi boomer (ovvero chiunque abbia più di 20 anni, secondo il significato che ha ormai assunto il termine) potrà venire il fondato sospetto che gli otto passino tutto il giorno a divertirsi, parecchie attività in casa riguardano comunque la formazione, tanto sui mezzi tecnici con cui lavorare, quanto sui temi più caldi dell'attualità che per un influencer è necessario saper maneggiare.

"Non so esattamente cosa farò quando uscirò da questa casa - spiega Alessia Lanza, influencer cuneese di 20 anni - ma non smetterò di crescere come persona perché Defhouse mi ha insegnato a vivere imparando qualcosa ogni giorno. Quando uscirò da qui, che diventi un personaggio pubblico o che torni alla mia vita precedente, non mi arrenderò perché ho imparato a perseguire i miei sogni".

Sui ragazzi, in effetti -  almeno a sentir loro - l'esperienza di vivere insieme avrebbe avuto degli effetti assolutamente positivi: quasi fosse una sorta di Comune di Parigi - o meglio, di Milano - con i selfie stick e il branding management al posto delle prassi libertarie e dell'ideologia socialista. 

Anche se, a sentirli, è forte il sospetto che si tratti di  semplice entusiasmo giovanile di fronte alle prime esperienze di coabitazione: un entusiasmo che, per inciso, se bene indirizzato può valere centinaia di migliaia di euro in click.

"Mettere insieme otto persone che hanno tutte abitudini diverse è stato difficile all'inizio" spiega Simone Berlini, anche lui 20enne, creatore di contenuti originario di Venezia. "Ma poi, essendo tutti amici e conoscendoci già da prima, siamo riusciti a trovare una quadra. Litighiamo spesso ma risolviamo tutto".

Per quanto potrà durare non si sa: la carriera degli influencer oggi ha un'emivita assai variabile . Ma per il momento l'esperimento tiene, con buona pace di chi storce il naso di fronte a un mondo che, superati i 20 anni, comincia a farsi parecchio ostico da capire

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