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Chiara Ferragni torna in tribunale per il processo sul "Pandoro gate"

Chiara Ferragni assiste alla sfilata della collezione prêt-à-porter Autunno/Inverno 2022-2023 di Louis Vuitton, a Parigi, 7 marzo 2022, (Foto di Vianney Le Caer/Invision/AP)
Chiara Ferragni assiste alla sfilata della collezione prêt-à-porter Autunno/Inverno 2022-2023 di Louis Vuitton, a Parigi, 7 marzo 2022, (Foto di Vianney Le Caer/Invision/AP) Diritti d'autore  (Foto di Vianney Le Caer/Invision/AP)
Diritti d'autore (Foto di Vianney Le Caer/Invision/AP)
Di Euronews
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Ferragni è accusata di truffa aggravata per il caso "Pandoro Gate". La procura contesta all'imprenditrice un "ingiusto profitto" di 2,2 milioni di euro per operazioni di pubblicità ingannevole

Ricomincia martedì a Milano il processo a Chiara Ferragni per il caso del "Pandoro gate", il procedimento in cui l'imprenditrice è imputata per truffa aggravata, insieme ad altre due persone, per presunte operazioni di pubblicità ingannevole.

Nell'udienza predibattimentale, il giudice Ilio Mannucci Pacini è chiamato a decidere se due organizzazioni no profit potranno costituirsi parte civile contro l'imprenditrice. Si tratta della Casa del consumatore e l'Associazione per la difesa dei consumatori e degli utenti (Adicu).

Ferragni ha risarcito una donna che aveva comprato il pandoro

Dovrebbe invece essere revocata la richiesta di costituirsi parte civile di una donna di 76 anni di Avellino, con cui Ferragni avrebbe trovato un accordo di risarcimento per circa 500 euro, secondo l'Ansa.

La pensionata aveva acquistato il pandoro sponsorizzato dall'imprenditrice pensando di fare beneficenza, salvo poi scoprire la presunta truffa.

"Voleva fare beneficenza", hanno spiegato i legali della donna. "Èuna fervente cattolica, ci teneva, e solo lo scorso aprile si è resa conto di quello che era successo, che la sua beneficenza non era andata a buon fine".

La soluzione di risarcimento dovrebbe essere formalizzata durante l'udienza di martedì, con la revoca dell'istanza della consumatrice.

La Casa del consumatore ha rifiutato l'offerta di cinquemila euro di Chiara Ferragni

La Casa del consumatore ha invece rifiutato l'offerta di cinquemila euro di Ferragni come risarcimento, ha affermato in una nota stampa il presidente dell'associazione, Giovanni Ferrari.

"Abbiamo proposto a Ferragni", ha spiegato Ferrari, "di rinunciare alla nostra richiesta danni e costituzione di parte civile, a fronte non di denaro, ma di uno o due reel social per dimostrare il suo ravvedimento e impegno nel far conoscere un'app dedicata ai consumatoriche stiamo realizzando".

"In tutta risposta abbiamo ricevuto un'irrisoria offerta di soli cinquemila euro", ha aggiunto il presidente dell'associazione

Per Ferragni è possibile un rito abbreviato

Dopo l'udienza predibattimentale di martedì, il giudice passerà alla fase dell'ammissione dei riti alternativi.

Si potrebbe profilare un processo con rito abbreviato, con udienze già fissate per il 25 novembre e il 19 dicembre. La sentenza potrebbe arrivare a gennaio.

Le accuse a Chiara Ferragni

Ferragni è a processo con l'accusa di aver ingannato i consumatori con due operazioni commerciali, "Pandoro Balocco Pink Christmas" a Natale 2022 e "Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate" nel 2021 e 2022.

L'imprenditrice avrebbe ottenuto un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili "dal ritorno di immagine".

In particolare, l'operazione "Balocco", avrebbe indotto i consumatori a credere che con l'acquisto del pandoro "Pink" (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato una raccolta fondi a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino.

In realtà, secondo la procura, l'ammontare della donazione (50mila euro) era già stato determinato in precedenza da Balocco a prescindere dalle vendite.

Con Ferragni sono a processo anche il suo ex braccio destro, Fabio Maria Damato, e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.

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