Facebook, Whatsapp e Instagram tornano in funzione. Escluso il sabotaggio. Zuckerberg si scusa con gli utenti e ora deve riparare i danni economici colossali
Le scuse di Mark Zuckerberg, la rabbia di milioni e milioni di utenti in tutto il mondo, il black out più lungo della storia dei social, e il danno economico gigantesco.
Per sette lunghe ore, il mondo è rimasto orfano delle tre principale piattaforme online. In crash Facebook, Instagram e WhatsApp. Un down colossale e un lavoro o un lavoro pazzesco dei tecnici per resettare e riattivare i server sui quali gira l'enorme mole di dati scambiati ogni secondo in ogni parte del pianeta. Un lunedì nero anzi nerissimo per il fondatore di Facebook.
Le cause del down
Un black-out provocato, secondo una dichiarazione ufficiale, da modifiche alla configurazione dei router che coordinano il traffico di rete tra i suoi centri dati. Stando al vicepresidente delle infrastrutture di Facebook, Santosh Janardhan "l’interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri centri dati, bloccando i nostri servizi".
John Graham-Cumming, Chief Technology Officer di Cloudflare, intervistato dal New York Times, ha spiegato che invece che il down sarebbe stato provocato da un errore interno, da un’errata configurazione dei server. La premessa è che i computer convertono siti web come Facebook.com in indirizzi numerici (IP), attraverso un sistema che l'esperto paragona alla rubrica di un telefono. In poche parole, secondo Graham-Cumming, è stato come rimuovere i numeri di telefono degli utenti dai loro nomi in rubrica, rendendo impossibile chiamarsi.
Le scuse di Zuckerberg
"Ci scusiamo per l'interruzione: so quanto vi affidate ai nostri servizi per rimanere in contatto con le persone a cui tenete", con un post il fondatore e Amministratore Delegato di Facebook, ha chiesto scusa agli utenti.
Milioni di persone si sono trovate spiazzate, senza i social del cuore. C’è chi usa le tre app per lavoro, chi per divertimento, chi per noia e chi semplicemente per comunicare. E così a beneficiare dell’interruzione dei sono stati Twitter, Telegram, e Tik Tok, social concorrenti. Esclusa intanto l'ipotesi di un sabotaggio, ora Zuckerberg deve riparare un altro danno: una perdita di circa 6 miliardi di dollari per il crash.