Per Bruxelles è fondamentale anche che l'aeroporto di Kabul continui ad essere in funzione anche dopo il 31 agosto
Dopo l'attentato all'aeroporto di Kabul, i politici europei hanno insistito sulla necessità di prevenire qualsiasi altro attacco terroristico. Ma con le truppe europee che lasciano l'Afghanistan, questa missione è più difficile.
Il portavoce della Commissione Ue per gli affari esteri, Peter Stano, ha detto a Euronews che bisogna far sì che l'aeroporto sia sicuro. "Tutti gli sforzi degli Stati membri e degli altri partner sono concentrati sul far uscire dal Paese tutti coloro che devono uscire. E poi, naturalmente, la seconda priorità è quella di assicurarsi che l'aeroporto di Kabul rimanga operativo, perché ci sarà vita dopo il 31 agosto e l'aeroporto di Kabul è un importante punto di ingresso in Afghanistan, per le consegne degli aiuti umanitari, per esempio".
Più di 400 dipendenti e collaboratori dell'Unione Europea sono già stati evacuati dall'Afghanistan. Il numero di coloro che devono ancora partire è sconosciuto, con i talebani che prenderanno il controllo dell'aeroporto l'ultimo giorno di agosto.
Quello che è successo in Afghanistan dovrebbe essere un campanello d'allarme per le potenze europee, secondo un ex diplomatico francese. "Quando gli americani prendono una decisione importante, non consultano i loro alleati", dichiara ai nostri microfoni Gerard Aruad, ex ambasciatore francese a Washington. "Non hanno mai consultato i loro alleati in queste circostanze, quindi non è una novità. Non dobbiamo lamentarci, non dobbiamo piagnucolare, questo fa parte dell'accordo. Inoltre l'Unione Europea non è una potenza geopolitica. E' in grado di fornire aiuti, di lavorare su questioni transnazionali, ma non è una potenza militare".
I ministri degli Interni, della Difesa e degli Esteri dell'Ue si incontreranno la prossima settimana con le rispettive controparti: l'Afghanistan rimarrà la questione più urgente da risolvere.