Polinesia francese, "Macron confermi i risarcimenti per i test nucleari"

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Di Euronews
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I residenti delle isole del sud del Pacifico chiedono che Macron confermi i risarcimenti per le persone esposte alle radiazioni dei test nucleari, effettuati tra il 1960 e il 1996

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Era il parco atomico francese: tra il 1960 e il 1996, gli atolli di Moruroa e Fangataufa hanno assistito a 193 test nucleari, che hanno coinvolto 150.000 tra civili e soldati. 

Inoltre, nel 1968 la Francia effettuò il suo primo test termonucleare multistadio sull'atollo di Fangataufa, con una potenza esplosiva 200 volte maggiore rispetto a quella della bomba di Hiroshima.

Secondo le associazioni per la protezione dell'ambiente, i test hanno causato 368 casi di ricaduta radioattiva nella Polinesia francese. La ricaduta radioattiva, o fallout, di una esplosione nucleare è il materiale coinvolto nell'esplosione, reso radioattivo e lanciato in aria fino al limite della troposfera (12 km di quota) che ricade sotto forma di cenere e pulviscolo altamente letale.

Gli attivisti sostengono anche che i rifiuti radioattivi siano stati scaricati nell'oceano in violazione degli standard internazionali.

Ora i residenti nelle isole del sud del Pacifico chiedono che il presidente francese Emmanuel Macron confermi i risarcimenti per le persone esposte alle radiazioni.

Père Auguste Uebe-Carlson è il presidente dell'associazione 193. Chiede che ci sia un'assunzione di responsabilità: "Così come Macron ha riconosciuto la colonizzazione avvenuta in Algeria come un crimine, ci aspettiamo anche che dichiari che ci siano stati un crimine e una forma di colonizzazione legata al nucleare, qui nel Pacifico".

Anche l'attivista Leonie Tetunu rilancia: "Le scuse sono sufficienti, sono enormi; chiedere perdono è tutto".

Nel 1996, l'allora presidente francese, Jacques Chirac, mise fine al programma di test nucleari: la Francia ha negato a lungo ogni responsabilità per gli effetti dei test, sia ambientali che sulla salute degli abitanti della zona.

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