Secondo gli oppositori la presidenza di Moise è scaduta il 7 febbraio, ma l'interessato sostiene, con appoggio a livello internazionale di Stati Uniti e Organizzazione degli Stati americani (Osa), di avere diritto a rimanere alla presidenza fino al 7 febbraio 2022
Ci sono stati anche scontri fra poliziotti e drappelli di manifestanti che hanno sfilato sulle colline della capitale di Haiti Port-au-Prince reclamando le dimissioni del presidente Jovenel Moise. Le tensioni fra il capo dello Stato, l'opposizione politica e ampi settori della magistratura, riguardano l'interpretazione della Costituzione in materia di scadenza del mandato del primo cittadino haitiano.
Secondo gli oppositori, la presidenza di Moise è scaduta il 7 febbraio, ma l'interessato sostiene, con appoggio a livello internazionale di Stati Uniti e Organizzazione degli Stati americani (Osa), di avere diritto a rimanere saldo nella presidenza fino al 7 febbraio 2022.
Lo scontro con la magistratura
Moise ha cercato nei giorni scorsi di espellere tre giudici che erano stati proposti come potenziali leader nazionale ad interim per sostituirlo nell'ultima svolta della crisi politica nazionale, incluso il leader ad interim dell'opposizione Joseph Mecene Jean-Louis.
Moise governa per decreto da un anno perché in questo momento non c'è il parlamento. Le elezioni legislative previste nel 2018 sono state ritardate.
Il giudice della Corte di Cassazione di Haiti, Yvickel Dabrésil, arrestato con l'accusa di avere partecipato ad un complotto per rovesciare, il 7 febbraio scorso, il presidente Jovenel Moise, è stato rimesso in libertà ed è tornato nel suo domicilio a Port au Prince.