Stato vegetativo da 6 mesi, padre, condannati a farla vivere

Ricoveri ancora in aumento, terapie intensive a +21
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Di ANSA
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(ANSA) – BELLUNO, 27 MAG – Sta attendendo di poter leggere
nel dettaglio le ragioni per le quali il Tribunale di Belluno ha
risposto negativamente alla sua richiesta di fermare le macchine
che tengono in vita la figlia Giorgio D’Incà, padre di Samantha,
30 anni, di Feltre (Belluno) da quasi sei mesi in stato
vegetativo all’ospedale “San Martino”, di Belluno. La giovane donna, dopo un banale intervento ad un arto, in
seguito a complicazioni del tutto impreviste, aveva riportato
danni neurologici tali da renderla sostanzialmente inerte, e
nell’impossibilitata di sopravvivere senza l’assistenza di
dispositivi tecnologici esterni. “Nella nostra istanza – spiega D’Incà – era allegata una
consulenza redatta dal neurochirurgo altoatesino Leopold
Saltuari, secondo il quale al termine di un periodo
riabilitativo di alcuni mesi Samantha avrebbe potuto al massimo
arrivare a deglutire da sola. Ma tutti gli istituti interpellati
dall’azienda sanitaria di Belluno hanno rifiutato di prendere in
carico il caso”. La vicenda, che riporta alla memoria il caso di Eluana
Englaro, è seguita anche dall’associazione Luca Coscioni, La
lettura del pronunciamento del giudice è attesa a giorni.
(ANSA).

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