Una nuova presa di coscienza che deve tradursi in leggi per l'attivista dei diritti umani Shola Mos-Shogbamimu
A un anno dalla morte dell'afroamericano George Floyd, in onore dell'uomo ucciso a Minneapolis da un agente di polizia, si sono tenute manifestazioni in tutti gli Stati Uniti.
La sua morte ha sollevato un movimento di indignazione di massa e da un anno a questa parte sotto le ali del movimento Black lives matter gli abusi delle forze dell'ordine, ma non solo, vengono denunicati.
Per Shola Mos-Shogbamimu, avvocato e attivista dei diritti umani la presa di consapevolezza che ha fatto il giro degli Stati Uniti è una pietra miliare importante.
"Sarebbe fantastico se gli Stati Uniti fossero in grado di approvare le leggi di riforma della polizia. Penso che sarebbe grande. Avrebbe qualche impatto in Europa? Spero di sì perché dobbiamo capire che il razzismo è lo stesso sia negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in altri paesi in Europa ".
L'afromaericano George Floyd era stato arrestato dalla polizia e immobilizzato con un ginocchio sul collo per otto minuti. Il video aveva fatto il giro del mondo. Condannato per l'omicidio l'agente Derek Chauvin, che è stato riconosciuto colpevole di tutti i capi di imputazione, omicidio preterintenzionale, di secondo grado (ovvero senza averne l’intenzione, ma assumendone il rischio) e omicidio di terzo grado cioè per «indifferenza alla vita umana».