(ANSA) - FIRENZE, 29 APR - La procura di Firenze ha chiuso le indagini a carico di un 34enne considerato dalla polizia postale l'autore del più grande attacco cyber-finanziario mai avvenuto in Italia. L'uomo, amministratore unico di una società che gestisce criptovalute, sarebbe al centro di una maxi-truffa che ha prodotto un 'buco' di 120 milioni di euro sulla piattaforma informatica hackerata 'Bitgrail'. Oltre 230mila risparmiatori danneggiati in tutto il mondo. Le contestazioni a suo carico sono di frode informatica, autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta e violazione del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria. Le indagini sono partite a seguito di un esposto dello stesso 34enne che nel 2018 denunciò l'ingente furto di criptovaluta nano Xrp (pari appunto a 120 milioni di euro) realizzato sfruttando un bug del protocollo Nano e attraverso illecite transazioni. Ma le sue contraddizioni e quelle dei suoi collaboratori hanno insospettito gli investigatori e con indagini sofisticate si è scoperto che le illecite sottrazioni di criptovaluta erano cominciate già nel giugno 2017. Lui stesso avrebbe continuato a percepire i profitti derivanti dalle commissioni e procurando a hackers, non ancora individuati, un guadagno complessivo di 11.500.000 Xrb, equivalenti a circa 120 milioni di euro. (ANSA).
Criptovalute, concluse indagini maxi-truffa da 120 mln euro
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Di ANSA
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