Ikea sotto processo in Francia. Dipendenti e sindacalisti spiati

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Di Debora Gandini
Ikea sotto processo in Francia. Dipendenti e sindacalisti spiati
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È iniziato a Versailles il processo alla filiale francese di Ikea, accusata di aver messo in piedi un sistema di sorveglianza illegale dei suoi dipendenti, compresi i sindacalisti. In poche parole, i dirigenti cercavano di tenere sotto controlla l'attività dei lavoratori dei punti vendita, monitorando in modo abusivo anche la loro vita privata.

In questa vicenda di "spionaggio", la succursale in Francia del colosso svedese dell'arredamento perseguita come persona giuridica e rappresentata legalmente dal suo amministratore delegato e direttore finanziario Karine Havas rischia una multa fino a 3,75 milioni di euro.

“Purtroppo c’è una persona che ha il mio stesso nome ed era un rapinatore di banche, ha dichiarato Hocine Redouani, un dipendente spiato. “Il modo in cui sono state avanzate le richieste di fascicoli e casellari giudiziari è dilettantesco. Quando si richiedono certe informazioni almeno si chiede la data di nascita della persona. Ma non è stato così per me. Hanno chiesto solo nome e cognome e ora mi ritrovo a essere considerato un rapinatore.”

Per Ikea Francia lavorano in tutto oltre 10 mila persone**. Il processo coinvolge quindici persone**, tra cui direttori di negozio, agenti di polizia ed ex dirigenti, come l’ex Amministratore Delegato e il suo predecessore. Gli imputati sono accusati a vario tiolo dei reati di illecita raccolta e divulgazione di informazioni personali, violazione del segreto professionale e intralcio alla giustizia. Molti rischiano fino a 10 anni di carcere. Secondo l’Avvocato Emmanuel Daoudan, uno dei legali della difesa l'indagine ha molte carenze. Non esiste alcuna prova che ci sia stato spionaggio. Si tratta di una favola fabbricata dai sindacati all’interno dell’azienda. Ecco perché verrà chiesto l’annullamento del processo.”

Vero o falso finora l’inchiesta avrebbe portato alla luce, secondo la procura di Versailles, l'esistenza di un "sistema di spionaggio" sui dipendenti ma anche sui candidati al lavoro che si estendeva in tutto il Paese. Lo scandalo risale a nove anni fa e fu portato a galla da una inchiesta giornalistica che ha dato il via a una denuncia del sindacato. Secondo l'accusa, sono state raccolte informazioni su diverse centinaia di persone, compresi i sindacalisti: la loro fedina penale e il loro stile di vita sono stati analizzati scrupolosamente. Il processo durerà fino al 2 aprile.