Lascia il partito di Angela Merkel il cristiano-democratico Nikolas Loebel. Fuori dal gruppo dell'Unione il cristiano-sociale Georg Nuesslein. Entrambi restano però al Bundestag nonostante i sospetti: avrebbero lucrato per centinaia di migliaia di euro su acquisto e fornitura di mascherine
Conservatori "smascherati"
Per una mascherina, i deputati perser la faccia. Due i casi che in questi giorni stanno scuotendo i conservatori tedeschi, per accuse legate a speculazioni da centinaia di migliaia di euro sull'acquisto di mascherine. Se uno, della bavarese CSU ha lasciato il gruppo parlamentare dell'Unione, alle pressioni del partito ha ceduto anche il cristiano-democratico Nikolas Loebel. Abbandonato dalla formazione di Angela Merkel, che ha preso le distanze annunciando l'apertura di un'inchiesta e l'istituzione di un codice interno di condotta, il deputato ha lasciato la CDU ma fatto sapere che non abbandonerà il Parlamento fino alla fine della legislatura.
"Non sono casi isolati, ma un problema strutturale". L'accusa dei Verdi tedeschi
"E' uno scandalo per l'Unione - il commento della leader dei Verdi, Annalena Baerbock - ma che finisce per minare l'immagine di tutto il Parlamento. Non parliamo poi di singoli casi: quanto emerge è un problea strutturale di CDU e CSU. Ci sono anche altri parlamentari che hanno intascato dei soldi".
600.000 euro per le mascherine? Bufera anche su un deputato della bavarese CSU
Circa 600.000 euro i guadagni che vengono poi contestati al Cristiano-sociale Georg Nüsslein. Lui nega ogni addebito e non lascia la poltrona, ma abbandona il gruppo parlamentare conservatore. Troppo poco, per molti degli elettori della circoscrizione che l'ha votato. "E' inaccettabile coprire uno scandalo simile", dice una di loro. "Se veramente parliamo di 600.000 euro - replica indignato un'altro - è una presa in giro per noi cittadini". E se sul sito della CDU, Loebel ostentava ancora ieri il sorriso, su Twitter il deputato ha ormai smesso di cinguettare.