I libici avevano intimato ai volontari di allontanarsi, ma Open Arms si trovava in acque maltesi
Il gelo invernale e la pandemia sulla terraferma non mettono un argine alle partenze dei migranti. Così continua il superlavoro di Open Arms, che pattuglia la rotta del Mediterraneo centrale, fra l'Africa ela Sicilia.
Euronews, unica emittente a bordo di Open Arms è in grado di mostrare un documento esclusivo che mostra le frizioni dell'ong con la guardia costiera libica, il 12 febbraio, quando la Fezzan 685 ha abbordato la Ong, senza indicare le sue intenzioni via radio.
Tensione con i libici
Nel servizio si vede la pattuglia intimare ai volontari di allontanarsi. Ma gli attivisti sono sicuri di essere in acque maltesi.
Alle 18 viene intercettato un barchino in balìa delle onde, con 40 persone a bordo. Tra loro una donna con il figlio di tre mesi e tre minori non accompagnati.
Sono in mare da 24 ore su una barca di legno. I profughi, ammassati in pochi metri e con il giubbotto di salvataggio, arrivano da Sudan, Egitto, Camerun, Algeria e Marocco.
Il salvataggio
Pablo Ramiro, corrispondente di Euronews a bordo di Open Arms, racconta i drammatici momenti del salvataggio.
"Dopo diverse ore di ricerca e un momento di tensione con la guardia costiera che ci ha chiesto di allontanarci dalle acque libiche anche se in realtà eravamo in acque maltesi - spiega - la Open Arms ha individuato un barcone in condizioni precarie. A bordo c'è anche una donna con il figlio piccolo. Una delle navi di salvataggio ha tratto in salvo tutti i passeggeri".
Flusso costante
L'operazione continua fino al tramonto. Tutti i migranti vengono trasferiti sull'imbarcazione principale. Si aggiungeranno ai circa 2.200 arrivati via mare sulle coste europee in poco più di un mese del 2021, secondo l'Unhcr. Dato in linea con l'anno scorso.
Per la Open Arms è solo un'altra missione compiuta.