Covid-19 tra proteste e lo spettro del nazionalismo dei vaccini. L'Europa punta su AstraZeneca

I paesi europei proseguono nella campagna di vaccinazione puntando ora su AstraZeneca. Dopo Austria, Ungheria e Italia anche la Spagna ha ricevuto le prime dosi del vaccino anti-Covid-19 della casa biofarmaceutica anglo-svedese.
La prima spedizione sarà distribuita da questo lunedì in tutto il paese. La Spagna dovrebbe ricevere un totale di 1,8 milioni di fiale AstraZeneca nel solo mese di febbraio. Il vaccino non sarà tuttavia somministrato alle persone con più di 55 anni.
Intanto il Dottor David Nabarro, inviato speciale per conto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha invitato i paesi a non cedere a quello che è stato definito il “nazionalismo del vaccino”. "L'unico modo per affrontare una pandemia globale è ottenere quote eque in tutto il mondo. Questa è la cosa giusta da fare”, ha dichiarato il Dott. Nabarro. “Spero che i leader mondiali nelle prossime settimane capiscano che ci sono alcuni stati che vaccinano moltissime persone e paesi più poveri che hanno dosi limitate. Non è così che si deve fare sia dal punto di vista economico, sociale e morale."
Le dosi ridotte e i ritardi continuano a preoccupare i governi e sempre più paesi dell'Unione europea iniziano a guardare anche a Mosca e Pechino. Austria e Slovacchia hanno fatto sapere che sono pronte a produrre i vaccini russo e cinese, a condizione che ci sia l’approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali.
Le vaccinazioni diventano ormai l’unico modo per fermare il virus mentre montano le proteste contro lockdown e misure di restrizioni che stanno mettendo a dura prova molti settori. Sabato in Danimarca e in Austria centinaia di persone sono scese in piazza in nome della libertà. “Questa non è una manifestazione contro qualcosa ma per un nostro diritto, ha detto uno degli organizzatori. Siamo qui per il futuro dei nostri figli e per la salvaguardia della nostra costituzione che è stata ripetutamente violata dal governo negli ultimi mesi.”
"Restrizioni alla libertà". Con questo slogan, in molti paesi, la gente dice no ai cosiddetti passaporti di immunità. Documenti per poter riprendere a viaggiare, per poter condurre una vita simile a quella che avevamo prima dell’arrivo del virus.
Intanto anchei bulgari hanno ricevuto le loro prime dosi (28.800) del vaccino AstraZeneca, anche se il paese fatica a stare al passo con gli altri paesi dell’UE in fatto di persone vaccinate. La Bulgaria ha già utilizzato anche i prodotti di Pfizer e Moderna ma ha scommesso molto su AstraZeneca, che è più economico e facile da conservare e utilizzare. Il Paese ha ordinato 4,5 milioni di dosi, 260.000 delle quali in arrivo entro la fine di questo mese. La Polonia ha ricevuto la prima spedizione di vaccini AstraZeneca composta da 120.000 dosi.
Intanto mascherina e distanziamento fisico restano norme sanitarie da seguire sempre, mentre da Oxford arriva la notizia che il vaccino AstraZeneca non sarebbe efficace contro le forme moderate di Covid-19 legate alla variante sudafricana, ma potrebbe esserlo contro le forme gravi.