Navalny era stato condannato per appropriazione indebita ma la pena era stata sospesa. Martedì potrebbe arrivare la condanna a tre anni di carcere per violazione del controllo giudiziario. L'uomo aveva lasciato la Russia per curarsi da un avvelenamento di cui accusa il Cremlino
Migliaia di persone sono state arrestate nelle manifestazioni per la liberazione di Alexei Navalny. L'attivista anti-Vladimir Putin è stato imprigionato al rientro dalla Germania il 17 gennaio scorso per violazione del controllo giudiziario, cui era sottoposto dopo una condanna in passato per appropriazione indebita. Non avrebbe dovuto lasciare la Russia. Tuttavia era stato curato a Berlino dopo aver subito un avvelenamento per il quale accusa il Cremlino come mandante.
Secondo l'ong OVD-info, che segue da vicino le manifestazioni, più di 5300 persone sono state fermate dalle forze dell'ordine domenica.
Victor, 25 anni, racconta: "La polizia è arrivata e mi ha picchiato alla schiena con un manganello. Stavo solo camminando con le mani abbassate. Non capisco perché sono stato colpito."
Anna, 37 anni, dice: "Siamo davvero stufi. Aspettavo questo momento, in cui la gente finalmente si ribella e manifesta. Questo è solo l'inizio, sarà dura".
Tra i fermati anche la moglie di Navalny, Yulia, poi rilasciata.
C'è attesa per l'udienza di martedì, in cui l'oppositore rischia tre anni di carcere dopo la cancellazione della condizionale. La Procura generale ha appoggiato la richiesta di detenzione avanzata dal Sistema penitenziario federale.
La Francia, per bocca del segretario di Stato agli Affari europei, Clément Beaune, ha chiesto alla Germania di abbandonare il progetto di gasdotto Nord Stream 2 con la Russia, per reagire al trattamento riservato a Navalny e alla repressione delle dimostrazioni in suo sostegno.