Covid: Paesi Bassi e Londra in lockdown, Italia in attesa della stretta

Covid: Paesi Bassi e Londra in lockdown, Italia in attesa della stretta
Diritti d'autore Peter Dejong/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  AP, ANSA
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Il Regno Unito lancia l'allarme: circola una nuova variante di Sars-Cov-2, più contagiosa

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Dopo la Germania, giro di vite anche nei Paesi Bassi, per contrastare la diffusione del Covid prima delle feste (nelle ultime 24 ore sono stati registrati 8.457 nuovi casi e 34 decessi). Il premier, Mark Rutte, ha annunciato in diretta televisiva cinque settimane di lockdown, da questo martedì: negozi, musei, teatri, parrucchieri e palestre chiusi, didattica a distanza per tutti gli studenti fino al 19 gennaio. Bar e ristoranti, che avevano già abbassato le serrande da metà ottobre, non riapriranno. 

Attese nuove misure restrittive anche in Italia

Anche in Italia dovrebbe arrivare una nuova stretta nei prossimi giorni. Secondo voci sempre più insistenti, tutta la penisola potrebbe diventare "zona rossa" nei giorni festivi e prefestivi, fino all'Epifania (24-25-26 dicembre, 31 dicembre e primo gennaio, 5 e 6 gennaio). L'alternativa è invece una "zona arancione" nazionale, con i negozi aperti e i ristoranti chiusi e un coprifuoco anticipato, alle 18 o alle 20.

Il Comitato tecnico scientifico - che ha avuto una riunione questo lunedì con i capi delegazione e il governo - ha chiesto misure più rigide, per evitare una terza ondata tra gennaio e febbraio. "La mia opinione è chiara: le nuove misure ci possono aiutare soprattutto nelle settimane delle vacanze di Natale ad evitare una terza ondata, a scongiurare una nuova recrudescenza", ha dichiarato il minsitro della Salute, Roberto Speranza. 

Intanto questo lunedì, in Italia si sono registrati 12.030 nuovi casi di coronavirus, a fronte di 103.584 tamponi effettuati e altri 491 decessi, per un totale di 65.011 a inizio pandemia.

Allarme da Londra: c'è una nuova variante più contagiosa

Va di pari passo il Regno Unito, con Londra che passa al livello di allerta tre (il più elevato), che si traduce in una nuova chiusura di ristoranti, pub, hotel e di alcuni negozi, incontri pubblici e all'aperto permessi tra un massimo di 6 persone.

Queste limitazioni dureranno almeno fino al 23 dicembre, data nella quale - normalmente - verranno alleggerite le misure in tutto il Paese, per cinque giorni.

Il ministro della Salute, Matt Hancock, lo ha annunciato mettendo in guardia, inoltre, su una nuova variante di Sars-Cov-2, che potrebbe essere associata a una diffusione più rapida del virus. Nelle ultime 24 ore, nel Regno Unito sono stati registrati 20.263 nuovi casi di contagio e 232 decessi legati al Covid-19.

"Abbiamo anche identificato una nuova variante di questo virus, che può essere associata a una diffusione più rapida in alcune aree", ha dichiarato il ministro. "Ora ci occuperemo di questa variante come facciamo con tutte le altre". 

Hancock ha sottolineato che almeno 60 autorità locali in Inghilterra hanno registrato infezioni da Covid causate da questa variante, ma che nulla suggerisce che abbia causato malattie più gravi o che possa mettere in pericolo l'efficacia del vaccino. 

Svezia: sistema sanitario al collasso

Finlandia e Norvegia hanno offerto assistenza medica alla vicina Svezia, unico Paese d'Europa a scegliere di non adottare restrizioni, optando per l'immunità di gregge. Una strategia che si è rivelata un fallimento. In Svezia, dove i dati vengono aggiornati solo due volte a settimana, finora 320.098 persone sono state contagiate e 7.514 sono morte. 

La scorsa settimana Stoccolma aveva chiesto aiuto ai Paesi vicini, perché il 99% dei suoi posti di terapia intensiva era ormai riempito. Il direttore sanitario regionale, Björn Eriksson, aveva anche richiesto l'invio di personale medico da altre regioni. La pressione sugli operatori sanitari a Stoccolma, ma più in generale in tutto il Paese, è talmente forte, che le dimissioni sono cresciute fino a 500 al mese.

La protesta dei ristoratori francesi

A Parigi ristoratori e proprietari di locali chiusi sono tornati nuovamente in piazza, alla vigilia del deconfinamento. 

Un deconfinamento che non vorrà però dire "liberi tutti", dato che entrerà in vigore un coprifuoco, dalle 20 alle 6 del mattino (esclusa la Vigilia di Natale) e che ristoranti e bar continueranno a mantenere le saracinesche abbassate, almeno fino al prossimo 20 gennaio. Chiusi anche cinema, teatri e musei, mentre gli impianti sciistici dovrebbero poter riaprire a partire dal 7 gennaio. Da martedì non ci saranno più limitazioni negli spostamenti, all'interno dell'esagono. 

In Francia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 3.063 nuovi casi di Covid (il lunedì il numero di nuovi casi è sempre molto più basso, rispetto agli altri giorni della settimana, perché durante il weekend vengono eseguiti meno test) e 371 decessi. 

Nel frattempo è partito il primo screening di massa nel Paese, a Le Havre (Normandia) e Charleville-Mezieres-Sedan (Grand Est). I residenti delle due città hanno cinque giorni per sottoporsi volontariamente e gratuitamente al tampone. I prossimi test scatteranno a Roubaix (Alta Francia) e Saint-Etienne (Alvernia-Rodano-Alpi), i due dei territori più colpiti di questa seconda ondata.

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