Si tratta delle più grosse manifestazioni dalla caduta del comunismo. L'aborto rischia di diventare terreno minato per il governo
A Varsavia, manifestanti favorevoli al diritto all'aborto sono scesi in piazza per protestare contro le nuove restrizioni. Ci sono state manifestazioni quotidiane dal 22 ottobre, da quando cioè i togati della corte costituzionale hanno deciso di vietare l'aborto di feti con difetti congeniti, anche quando il feto non ha possibilità di sopravvivenza alla nascita.
Le manifestazioni fanno parte di quello che è considerato il più grande movimento di protesta della Polonia da quando il comunismo è caduto nel paese 30 anni fa. La Polonia aveva già una delle leggi più restrittive d'Europa emanata all'inizio degli anni '90 dai leader politici dell'epoca supportati dalla chiesa cattolica la cui autorità era rafforzata dall'avere un papa polacco, Giovanni Paolo II, in Vaticano.
Quella legge consentiva gli aborti solo in caso di difetti fetali, rischio per la salute di una donna e incesto o stupro.