Covid-19: torna lo shopping in diversi Paesi ma con distanze, gel e mascherina

Covid-19: torna lo shopping in diversi Paesi ma con distanze, gel e mascherina
Diritti d'autore MOHAMMED BADRA/EPA
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Di euronews
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In Francia, Belgio, Polonia sono i giorni delle riaperture dei commerci non essenzuiali dopo lo stop; in controtendenza la Bulgaria, dove la curva del contagio si è impennata nell'ultima settimana

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La riapertura prenatalizia era pressoché dovuta al mondo del commercio in crisi nera, e puntuale è arrivata. Questo sabato i negozi che vendono beni non essenziali e i centri commerciali hanno sollevato le serrande in diverse regioni d'Europa con un'eccezione la Bulgaria.

Francia: negozi aperti in tutta la Nazione

In Francia il primo giorno di riapertura è stata quasi una festa e con applausi per i primi clienti delle gallerie Lafayette di Parigi. Negozi di nuovo in funzione anche nella regione di Ginevra e in Polonia. Anche qui come in Francia protocolli sanitari rafforzati: un cliente ogni otto o 10 metri quadrati, gel all'ingresso e ovviamente mascherina obbligatoria. Il portafoglio dei clienti forse resterà chiuso o quasi ma riacquisire la libertà d'azione che si aveva pre-confinamento di certo giova alla psiche "Sono contenta, perché stiamo lentamente tornando alla normalità ed è la cosa più importante", dice una donna polacca. In Italia le regioni in zona rossa si preparano a diventare arancioni dunque via allo shopping. L'orientamento del governo per i giorni di Natale è di consentire orari di apertura più larghi per evitare assembramenti. I negozi in zona gialla potranno quindi restare aperti fino alle 21 o anche oltre, purché si rispetti il coprifuoco nazionale dalle 22. In Belgio ancora non è chiaro quali saranno le restrizioni per i festeggiamenti natalizi ma si sa che i negozi riapriranno il primo dicembre. Il confinamento parziale rimarrà in vigore, però.  "La situazione nel nostro Paese sta migliorando - ha detto il primo ministro Alexander De Croo - ma è importante mantenere la rotta".

Bulgaria in controtendenza

Non è così per i bulgari che al contrario venerdì hanno goduto dell'ultimo sprazzo di normalità, poi arrivano 3 settimane di stop per centri commerciali, ristoranti, caffè e scuole; d'altronde la curva del contagio da coronavirus si è impennata e nel piccolo Paese di poco più di 6 milioni di abitanti, le vittime settimanali sono più che decuplicate in un mese.

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