Per evitare la perdita di 16 miliardi di guadagno annuo, dovuta allo stop del turismo, gli amministratori delle Canarie offrono gli spazi dei residence vuoti a quei professionisti che operando in smartworking possono trasferirsi ovunque
Christine Bay è fotografa e graphic designer. Lavora da casa almeno la metà dell'anno. Questa volta ha deciso di cambiare residenza ed ha lasciato la Germania per stabilirsi un po' alle isole Canarie.
"Quando parlo con i miei amici mi dicono ... ah, sei in vacanza. Ma non sono vacanze. Qui opero ogni giorno sul mio orario abituale. In una splendida cornice è vero, ho davanti una piscina e il mare. Faccio sempre il mio lavoro, ma dopo posso andare a tuffarmi o in escursione", ci racconta Christine che ormai rientra nell'eletta schiera dei tanti lavoratori che hanno deciso di lasciarsi alle spalle il freddo e le restrizioni del COVID19 nel cuore Europa. "Penso che se dovessi restare a casa ora, nel mio appartamento, fare della casa un ufficio senza alcun contatto in un clima freddo e buio ... non credo mi sentirei bene", aggiunge.
Una riconversione niente male
Le Canarie sono note come meta di vacanze. Ma la pandemia ha svuotato gli alberghi e le attrazioni turistiche, pertanto l'arcipelago quest'anno perderà 16 miliardi di euro di entrate. "Il settore del turismo langue alle Canarie per via della pandemia da Covid19. Ora, il governo delle Canarie ha lanciato una campagna per reclutare 30.000 lavoratori come fonte alternativa di reddito" spiega il nostro inviato Jaime Velazquez.
Il bacino d'utenza
Si stima che circa il 40% delle persone in attività in Europa sia in telelavoro a causa della pandemia. L'offerta delle Canarie è quella di proporre una cornice di vita e lavoro più gradevoli. "Noi impieghiamo tutto il nostro know-how nel settore dell'accoglienza per assistere questi lavoratori per periodi di permanenza più lunghi. Le isole Canarie soddisfano tutte le condizioni" aggiunge José Juan Lorenzo , direttore di Promotur Canarias.
La riconversione dei residence
Molti residence ospitavano decine di migliaia di turisti. Alcuni adesso diventano sede di chi lavora da remoto. "Il telelavoro significa solitudine. Soprattutto quando lavori da casa, perché ti manca quell'interazione sociale che normalmente si ha in ufficio. E offrendo un coliving, a Gran Canaria, puoi avere il meglio di tutti gli aspetti": ci dice il fondatore di Repeople-co Nacho Rodr`ìguez fondatore di REPEOPLE.CO che opera in questa trasformazione.
Una "vacanza" speciale
Finito lo smartworking in maniche di camicia e sandali i nuovi ospiti si incontrano per condividere progetti e pianificare le attività del tempo libero. Una dimensione esitenziale che fino ad oggi è stata prerogativa di pochi fortunati.