Francia, il primo ministro Castex ammette di non aver scaricato l'app di tracciamento contatti

Il primo ministro francese Jean Castex, in carica dal luglio 2020
Il primo ministro francese Jean Castex, in carica dal luglio 2020 Diritti d'autore Ludovic Marin/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
Di Lillo Montalto MonellaAFP
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L'app, l'equivalente francese di Immuni, finora è stata un flop. Ma il messaggio trasmesso da Castex - proprio nel giorno in cui sono stati toccati 16mila casi - non ne incoraggia certo l'utilizzo.

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Il primo ministro francese, Jean Castex, ha ammesso in televisione di non aver scaricato l'app di tracciamento StopCovid - l'equivalente della nostra 'Immuni' - promossa dal governo per combattere la diffusione del coronavirus.

Lo ha fatto in diretta giovedì sera su France 2 nello stesso giorno in cui il paese registrava il record assoluto di casi di positività, oltre 16mila.

"Sì, spingo i francesi a farlo, ma non l'ho fatto", ha detto Castex, interrogato dalla giornalista.

Il primo ministro ha sottolineato che, a causa delle sue funzioni di governo, non prende più la metropolitana e questo "purtroppo" lo porta a incontrare meno persone.

Altri due ministri presenti in trasmissione hanno ammesso di non avere scaricato l'app sul cellulare: il titolare della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, e il ministro delegato alla cittadinanza, Marlène Schiappa.

Seduti dietro Castex, i ministri dell'Interno, Gérald Darmanin, della Transizione ecologica, Barbara Pompili, Salute, Olivier Véran, hanno invece alzato la mano per indicare di aver scaricato l'applicazione.

Un deputato del Rassemblement National (il partito di Marine Le Pen), Sébastien Chenu, ha definito su Twitter le parole di Castex come una metafora del "naufragio" dello Stato.

JOEL SAGET/AFP or licensors
L'equivalente francese dell'app 'Immuni', StopCovidJOEL SAGET/AFP or licensors

L'applicazione StopCovid, a disposizione da giugno, dovrebbe permettere ai suoi utenti di essere avvertiti in caso di contatto con una persona positiva per più di 15 minuti, e a meno di un metro di distanza.

Molto criticata in Francia da esperti informatici e giuristi, è stata scaricata solamente da una piccola percentuale della popolazione: 3 milioni di download, metà rispetto all'Italia, 5.9 milioni (dati di metà settembre).

Finora solamente 1.500 francesi hanno segnalato una positività attraverso lo strumento, un centinaio sono stati i contatti avvertiti grazie a StopCovid. La scarsa adozione da parte dei francesi contribuisce a limitarne l'efficacia.

Il mese scorso, Castex aveva detto che l'app "non ha ottenuto i risultati sperati" nella lotta al coronavirus. "Non è questo lo strumento principale della lotta contro la pandemia", come riferisce l'agenzia AFP.

StopCovid, promossa attivamente dal Segretario di Stato Cédric O, è stata sviluppata sotto la direzione dell'istituto francese di ricerca informatica Inria con l'aiuto di sviluppatori di aziende private come Orange e Capgemini. Basata su un protocollo "centralizzato". è incompatibile con la maggior parte delle applicazioni di tracciamento europee che sono "decentrate", la tecnologia preferita da Google e Apple.

La situazione negli altri paesi europei

In Germania, l'app Corona-Warn-App è stata lanciata anch'essa a giugno. In un paese in cui il rispetto della privacy è fondamentale per i cittadini, lo strumento è stato generalmente ben accolto anche da chi ha a cuore la protezione dei dati come il Chaos Computer Club. Al 1° settembre era stata scaricata 17,8 milioni di volte (su un totale stimato di 83 milioni di persone).

In Islanda, i download dell'applicazione locale di tracciamento contatti sono aumentati di nuovo con l'arrivo dei turisti. Ad inizio settembre era utilizzata da circa il 40% degli islandesi, una percentuale relativamente molto alta. Anche i visitatori sono incoraggiati a scaricare l'applicazione, sia per la funzionalità di tracciamento, sia perché contiene link a molti documenti utili e una chat online di supporto. A differenza di altre applicazioni in Europa, l'applicazione islandese permette di tracciare i movimenti degli individui quando si verificano casi di infezione o di sospetta infezione. Registra quindi, con il permesso dell'utente, la posizione GPS del telefono.

In Portogallo, l'app è stata lanciata solo ad inizio di settembre ed è sotto il fuoco incrociato delle associazioni dei consumatori per possibili "abusi nell'uso dei dati personali" e per il "ruolo centrale" dei giganti digitali nella definizione dei protocolli sanitari. Non solo: circa 800mila cellulari (su circa 10 milioni di portoghesi) non possono installare l'applicazione a causa di incompatibilità di software. In molti temono che si rivelerà di scarsa utilità.

In Svizzera, l'applicazione SwissCovid, sviluppata in particolare dal Politecnico federale di Losanna, che è all'origine del protocollo decentralizzato utilizzato nella maggior parte delle applicazioni di tracciamento contro il coronavirus, è stata aperta ai download il 25 maggio. Quasi 1,6 milioni di svizzeri la utilizzano attivamente ed è stata scaricata da un totale di 2,3 milioni di persone su un totale di 8,5 milioni di abitanti. Ad inizio di settembre si contavano una media di 56 segnalazioni di positività al giorno.

A giugno, le autorità sanitarie norvegesi hanno sospeso l'applicazione sviluppata a livello locale dopo che l'organismo nazionale per la protezione dei dati ha chiesto loro di rivedere la tecnologia, giudicandola troppo invadente. Da allora, le autorità stanno lavorando a una nuova soluzione che sperano di lanciare prima di Natale, non escludendo l'utilizzo delle tecnologie offerte da Google e/o Apple.

A metà giugno, infine, il Regno Unito ha fatto un completo "dietrofront", abbandonando una prima versione dell'applicazione, basata su una soluzione "centralizzata" e ritenuta inefficace.

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Il governo, che ha attribuito il suo fallimento alle restrizioni imposte da Apple sul suo telefono, ha deciso di adottare l'approccio "decentrato", e la nuova app è operativa da ieri in Inghilterra e Galles. Basata sulla tecnologia fornita da Apple e Google come l'omologa italiana Immuni, l'applicazione NHS Covid-19 potrà fornire - se scaricata su telefonini e piattaforme varie da un numero sufficiente di cittadini - informazioni ampie in tempo reale sui nuovi focolai di Covid-19. "L'applicazione è gratuita e funziona in parallelo con il sistema (telefonico) già operativo di test e tracciamento - ha dichiarato un portavoce del ministero della Sanità - Ed è in grado di determinare il tempo e la distanza che ciascun utente ha trascorso con un qualsiasi altra persona, così che, in caso di positività, sia possibile isolarsi tempestivamente e prenotare un tampone". L'Irlanda del Nord ha una sua applicazione, lanciata il 31 luglio, e scaricata più di 300mila volte (dato di fine agosto).

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