Corte Suprema Usa: si infiamma la campagna elettorale. I repubblicani pronti alla nomina del nuovo giudice, i democratici insorgono
Da una parte il pellegrinaggio che ha portato migliaia di persone a lasciare un fiore davanti alla Corte Suprema statunitense dopo la morte della giudice Ruth Bader Ginsburg, 87 anni, veterana del pensiero liberale della Corte e icona del femminismo.
Dall'altra la battaglia per riempire quel posto lasciato vacante a poco meno di due mesi dal voto. Il presidente Trump in scadenza mira a una nomina lampo per spostare ancor più a destra la Suprema Corte, attualmente formata da 5 giudici repubblicani su nove.
Il candidato dem alla presidenza Joe Biden in un tweet è stato chiaro: gli elettori devono eleggere il Presidente e, solo poi, spetterà a quest'ultimo selezionare il successore di Ginsburg.
Al contrario Trump ha dichiarato di volere la nomina di un nuovo giudice "senza rinvii". Una procedura opposta a quella seguita 4 anni prima quando i repubblicani bloccarono le audizioni per la conferma di Merrick Garland, scelto da Obama.
Allora, la motivazione dei conservatori era stata quella negata oggi, e cioè che il presidente uscente (che nel 2016 aveva ancora 10 mesi da trascorrere alla Casa Bianca) non aveva il diritto di fare questa scelta.
"Abbiamo questo obbligo!" ha invece twittato ora il presidente Trump, rivolgendosi al Partito Repubblicano, che controlla il Senato con 53 seggi su 100.
Solo qualche giorno fa, Trump ha annunciato di aver redatto una lista con una ventina di nomi di possibili giudici della Corte.
I giudici della Corte Suprema sono nominati a vita.